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Settembre 24, 2020Mobilitazione mediatica per lโapprovazione della legge sul reato di omofobia. Contestata la posizione critica della Conferenza episcopale. Un dibattito al quale anche โAvvenireโ ha dedicato un ampio spazio. Non รจ ancora chiaro quali siano le ragioni di tale โaccanimento terapeuticoโ a livello internazionale, rivolto alla piรน ampia legittimazione possibile delle variazioni sessuali. Come se queste persone fossero vittime di chi sa quali persecuzioni.
Un obiettivo reclamato con urgenza, senza dare invece alcuna importanza alla banalizzazione e allo sfaldamento della famiglia che ne consegue. In alcuni collegi in Inghilterra, ad evitare qualsiasi discriminazione, viene data agli alunni la libera facoltร di indossare una divisa maschile o femminile. Problemi tipici di una โsocietร liquidaโ, di una cultura borghese che si ripiega vittimisticamente su se stessa, ignorando problemi ben piรน gravi?
Ci sono indubbiamente nel comune linguaggio popolare espressioni volgari e offensive nei confronti dei gay, che comunque rientrano nellโambito ben piรน ampio della volgaritร sessuale e della stessa bestemmia. Una loquacitร molto rozza che nรฉ lโeducazione familiare, nรฉ quella scolastica, nรฉ quella religiosa riescono a correggere. Il turpiloquio si diffonde anche nei programmi televisivi, sui social, nel confronto politico e nelle conversazioni del gentil sesso.
Non credo che la legge Mancino con la sua estensione alla violenza di genere risolverร il problema. E il rancore si scaricherร ancora sulla Chiesa, ritenendola causa principale della discriminazione, come se la Chiesa potesse cambiare la Bibbia. Lo stesso Consiglio Ecumenico delle Chiese, nonostante le insistenze, si guarda bene dal dirimere una questione che sia per la natura, che per il diritto, per la biologia e per la medicina rimane molto incerta.
La proposta di legge, non potendo entrare nel merito, richiama lโattenzione sulla violenza, che puรฒ essere fisica o anche verbale. In questo secondo caso si escluderebbe il reato di opinione, condannando invece lโespressione di odio o di incitamento allโodio, come per la razza, per lโorientamento politico, per lโidentitร sessualeโฆ Sarร facile per un giudice distinguere lโodio da una legittima opinione o affermazione religiosa?
Tante polemiche insomma solo per richiamare lโattenzione su un problema che comunque non dovrebbe mai per i credenti essere motivo di condanna o discriminazione. Solo Dio e forse il diretto interessato possono sapere fino a che punto si tratta di condizionamenti ereditari o di contaminazioni derivanti da particolari circostanze ambientali, come per i detenuti, i collegi, il bullismo adolescenziale ecc.
(Gerardo Capaldo)