Le 12 sfumature del “mi piace” su Facebook

Febbraio 29, 2020 Off Di Redazione

Politico, arrivista, da stalker o allupato… Ecco alcune delle accezioni e delle sfumature che si nascondono, più o meno velatamente, dietro uno dei gesti più comuni al mondo: il “mi piace” su Facebook. La considerazione dei like non sarà, da ora in poi, mai più la stessa.

In questo caso, però, parliamo di qualcosa molto più mainstream: l’uso giornaliero del pollice opponibile (e non solo) di più di circa un miliardo di persone. Infatti, oggi, per comunicare qualcosa, non servono nemmeno parole: basta un semplice MI PIACE su Facebook.

Ecco alcune delle accezioni e delle sfumature che si nascondono, più o meno velatamente, dietro uno dei gesti piu’ comuni al mondo :

1. Il mi piace politico

Viene quasi naturale. È come il 6 negli anni ’70, non si nega mai a nessun amico. Ovviamente, si intenda per amico quell’individuo reale con cui esci la sera e parli nei gruppi di Whatsapp. Potrai ritrovarti sulla home status su quanto piova oggi o un “qual’è” da rimanerci secchi, ma non importa: tu metti like. Potrai esclamare “Ma come ***** ha potuto caricare questa foto!”; non importa: tu metti like. Non pubblica niente da settimane, non importa: trovi una roba del 2000 a.C., e metti like. Solo nel caso in cui il tuo amico pubblichi qualcosa che violi i 12 principi della Costituzione in un colpo solo, puoi non mettere like. Ma devi assolutamente al più presto cambiare compagnie.

2. Il mi piace arrivista

Non so da voi, ma a Milano, per entrare nella crew “giusta” e per riuscire a farsi salutare dalle persone “giuste”, se potesse, la gente venderebbe la madre, l’anima e la dignità, e darebbe pure qualcos’altro, reiteratamente. Social-mente parlando, il tutto si traduce in cascate di like a ostentata popolarità e/o ricchezza e/o pochezza di contenuti. Sappiate, però, che il concetto di “giusto” è molto relativo: dopo tanta fatica, potreste essere addirittura finiti dalla parte sbagliata. D’altronde, come potrebbe benissimo dirvi Einstein, la luce delle seguitissime social-stelle, che vorreste tanto riflessa su di voi, potrebbe rivelare l’inesistente. Insomma, non è tutto “giusto”, quel che è già meteora.

3. Il mi piace del fan (o stalker)

Accade di accettare l’amicizia di una persona che – forse – non abbiamo mai visto. Capita poi che, giornalmente e tempestivamente, questa inizi a mettere like a tutto quello che pubblichiamo, anche agli orari più impensabili. Succede di ritrovartela come follower su Instagram e poi su Twitter. E, diciamolo, fa pure piacere. Sei senza arte né parte, ma finalmente, oltre tua madre, qualcun altro ti segue con perizia e dedizione. Quando, però, il lunedì mattina, appena sveglio/a qualcuno vuole collegarsi con te su Linkedin (ancora quel qualcuno), inizia seriamente a preoccuparti. Ricordati intanto che non sei né Madonna e nemmeno Brad; ma sigilla comunque tutte le finestre di casa, chiudi le tende e compra dello spray al peperoncino, non si sa mai.

4. Il mi piace allupato

Questa tipologia di “mi piace” è definibile come l’ululato 2.0. Metto tanti like a fighe/i: prima o poi qualcuna/o risponderà al richiamo. Potrebbe sembrare come quello dello stalker, ma qua manca la costanza, la metodicità. L’allupato/a mette like a caso, alla rinfusa, come capita, in attesa che qualcuna/o, prima o poi, abbocchi all’amo. Ovviamente esistono delle conseguenze, più o meno piacevoli. La più comune è la fine di molte relazioni, di solito dello stesso individuo che perde ogni volta il pelo e mai il vizio. Oppure, capita di dover spiegare al proprio padre che certi atteggiamenti social sono alla mercé di tutti e la parsimonia potrebbe salvare almeno le apparenze.

5. Il mi piace non messo

È il più difficile da digerire. Hai controllato: le impostazioni della privacy della persona non ti permettono di agire in libertà, senza che occhi indiscreti possano vederti e dirlo magari alla tua ragazza, che già saprebbe comunque tutto.

6. Il mi piace ubriaco

Hai ceduto, avresti dovuto non farlo, ma alla fine lo hai messo, il like. Dopo un quarto d’ora, sei già in ansia, prossimo all’infarto. Sai che in qualche modo dovrai giustificarti con l’occhio di Sauron che ti controlla tra i suoi preferiti. Dirai che è stato uno sbaglio, che eri ubriaco/a e di conseguenza non ricordi nulla. Questa storia, però, che non ricordiamo cosa abbiamo fatto mentre eravamo su di giri, non se la beve più nessuno. Ammetto che certi filtri sociali vengano meno, ma nulla di più. Quindi, usare questa scusa è come accusarsi ben due volte e mezzo.

7. Il mi piace minatorio

È un po’ l’opposto di quello non messo. Per esempio, avete scoperto che venerdì scorso non è rimasta/o a casa come vi aveva detto. Infatti, nella foto della serata, pubblicata due ore fa, sembra proprio divertita/o insieme all’ex e ai suoi amici. Il vostro like, quindi, non sarà altro che l’avvertimento del preludio di un litigio con fuochi d’artificio annessi, come avete appena notificato non solo alla persona interessata, ma anche a tutti i taggati (complici).

8. Il mi piace subdolo

Questo è quello che fa più male. Ricordate la foto del punto sette? Ecco. C’è un vostro/a amico/a che, chissà perché, pur conoscendo la situazione, ogniqualvolta vengono pubblicate foto e simili del genere, mette sempre like. Forse è un po’ superficiale, direte. Cercherete di giustificarlo/a in tutti i modi, ma poi capirete che – dopo mesi di ingenuità – è oggettivamente un pezzo di feci, almeno nei vostri confronti.

9. Il mi piace a sé stessi

Non è altro che la ricerca della quantità. È una tecnica per aumentare la popolarità delle proprie condivisioni (e le derisioni da parte degli altri).

10. Il mi piace di scambio

Chi sostiene che il baratto sia sparito, si sbaglia. Nell’era 2.0, ormai, è quasi addirittura una regola di buona educazione. Tu metti like a me, io ricambio. È una questione di ritmo insomma, perché, in teoria, la retta che parte dall’origine dell’intersezione tra il tempo (asse delle ascisse) e il numero di like (asse delle ordinate) dovrebbe sempre crescere, e quindi qualsiasi escamotage, per evitare situazioni di arresto, aiuta un po’ tutti.

11. Il mi piace per citazione

Al pomeriggio, neanche il tempo di pubblicare il selfie scattato insieme alla tua amica che lei, in diretta, ha già messo like. Alla sera, il numero di like presi in totale è uno: quello della tua amica.

12. Il mi piace intellettuale

Mettete, in sostanza, molti like ad articoli di giornali online, per far notare ai vostri amici che vi informate e leggete. Non vorrete mica passare per frivoli.

Ah, a proposito. Avete, proprio in questo istante, la possibilità di mettere un bel mi piace a questo stratosferico articolo, per far sapere a chiunque che, dopo averlo letto, la considerazione dei suoi like non sarà, da ora in poi, mai più la stessa.