Un brutto anno se ne va, non resta che augurarsi un 2024 più proficuo per Avellino e l’irpinia.

Un brutto anno se ne va, non resta che augurarsi un 2024 più proficuo per Avellino e l’irpinia.

Dicembre 31, 2023 Off Di Dario Alvino

Indicatori positivi non c’è ne sono ma la speranza è l’ultima a morire…

Il 2023 è stato un anno con poche luci e molte ombre per Avellino e per l’Irpinia. In città a inizio 2023 si è registrata l’apertura dell’Autostazione:

dopo un anno la struttura è ancora sfornita del parcheggio per l’utenza così come di una navetta di collegamento con la città, dato che la struttura è un po’ decentrata.

Il Centro Autismo, altra odissea, è finalmente pronto come struttura, ma ancora in altomare per l’affidamento della gestione, dato che, dopo il rifiuto dell’offerta da parte dell’Asl per il funzionamento si aspetta l’operato del Sindaco che sta individuando il soggetto privato cui affidare l’attività.

È stata invece inaugurata la nuova Piazza Castello: ci son voluti diversi anni per completare solo una pavimentazione, oltre alle manovre per scongiurare i sospetti di contaminazione del sottosuolo.

Dogana: dopo la parentesi del supponente incarico all’ archistar Fuksas, poi naufragato, si sono susseguiti gli accertamenti dell’ Anac riguardo alla ditta incaricata, ora superati. I lavori sono finalmente iniziati ma di fatto la struttura è ancora un rudere.

Stesso discorso per il Tunnel: ad agosto tutti i giornali cittadini riportavano le parole del Sindaco Festa che trionfante annunciava la fine dei lavori con gli ultimi ritocchi e l’avvenuto collaudo, quindi ci si aspettava l’ inaugurazione dell’opera. Sono passati altri quattro mesi ed è calato il silenzio sul tunnel, l’opera progettata ed iniziata quindici anni fa, con un esborso di venti milioni di euro; la struttura resta ancora chiusa e non fruibile dalla cittadinanza.

Allargando il discorso all’Irpinia, chi ha remato contro è stato il Governo: la fascia delle Zone Economicamente Svantaggiate (ZES) comprende ora tutto il Sud. Da tale provvedimento risultano penalizzate le zone più bisognose (zone interne afflitte da esodo e spopolamento) tra cui la nostra.

Sempre ad opera dell’Esecutivo la scrematura dei Fondi del PNRR ha comportato l’esclusione della piattaforma logistica di Valle Ufita e l’Alta Capacità/Velocità ivi transitante. IL Governatore De Luca, preso atto del provvedimento, ha ugualmente promesso la fattibilità dei queste opere con altri fondi, ma la decisione del Governo è come una tegola abbattutasi sullo sviluppo delle nostre zone interne in termini economici e logistici.

Lo stesso Governatore pungola continuamente il Ministro Fitto (responsabile del Sud e Fondi Europei), apostrofandolo anche di inettitudine, in quanto non si decide a sbloccare i fondi di Coesione, cui le Regioni del Sud potrebbero attingere per le infrastrutture più urgenti.

E poi la vicenda sconcertante dell’Asidep (Depurazione industriale) che, giunta al termine ultimo tra rimpallo di responsabilità e mancato decisionismo, ha messo in ginocchio il settore industriale con rischio di blocco ed il destino di 56 lavoratori.

Quindi il 2023 un anno in negativo per l’Irpinia, che soffre sempre più lo spopolamento e verso cui le prospettive di rilancio dei flussi turistici, legati alla filiera enogastronomica ed ai percorsi naturalistici costituiscono soltanto un palliativo.

Dario Alvino