Le addette alle pulizie in prima linea

Le addette alle pulizie in prima linea

Aprile 4, 2020 Off Di Redazione

Non pretendono monumenti, ma chiedono solo di essere ricordate e ricordare che esistono anche loro.

Durante questa emergenza da coronavirus le addette alle pulizie stanno ricoprendo un ruolo fondamentale nel contrasto al diffondersi dell’epidemia. Spesso il loro lavoro passa inosservato, anche perché sono abituate all’umiltà, consapevole di essere invisibili, abituate ad essere ignorate, ma proprio perché sono sempre pronte a dare il massimo chiedono un po’ di rispetto che gli è dovuto. Dedicare un solo pensiero tutto per loro è davvero doveroso. Stanno facendo la loro parte, impegnate in prima linea nel contrasto alla diffusione dell’epidemia. Un settore frammentato tra ditte e cooperative, difficile da organizzare senza un’associazione di categoria , e spesso il loro lavoro passa sottotraccia anche perché sono abituate all’umiltà. Non solo come estrazione sociale o come cultura, sono umili perché consapevoli di essere degli invisibili, abituate ad essere ignorate da chi si crede superiore perché invece che uno spruzzino ha in mano una penna . Frequentemente sottopagate e talvolta bistrattate tra le soddisfazioni che gli operatori delle pulizie possono prendersi c’è quella di veder riconosciuto il proprio lavoro se sono fortunate, incontrano utenti che le rispettano, e le considerano indispensabili . D’altra parte, in questo momento in particolare, il contrasto al diffondersi delle malattie passa anche attraverso un’ambiente pulito, inimmaginabile lavorare in un reparto sanitario sporco. Una di tante racconta – “Mi è stata data la possibilità di scegliere se lavorare o stare a casa – mi sono state date le indicazioni per tutelare la mia salute, la struttura dove presto servizio è semichiusa ed ha dato regole precise sia a noi che agli utenti. Proprio perché sono una privilegiata mi sento in dovere di alzare la voce per tutti i colleghi in prima linea, quelli che lavorano in ospedale, azienda sanitaria, case di riposo ed altre realtà sovraffollate e a rischio. Quelli che, anche nella normalità sono e restano invisibili ed ignorati, spesso nemmeno rispettati”. Talvolta per alleviare la giornata di qualcuno basta un sorriso, un cenno o un saluto, ma ad alcuni questo privilegio non è riservato: “Solitamente per gli utenti sei invisibile, non rispondono nemmeno e ritengono tutto dovuto”. Davvero una forte testimonianza, sono invisibili per gli utenti ma anche per i datori di lavoro, siano essi pubblici o privati, solo con l’emergenza la politica forse si accorge di loro. Probabilmente non ci si pensa mai abbastanza ma chi si occupa di pulizie rientra fra le categorie più esposte ai rischi di contagio, visto che i virus, e il covid-19 è sicuramente fra questi, trovano terreno fertile negli ambienti sporchi. In questo periodo impegnativo per tutto il personale sanitario a cui vanno sicuramente tutti i ringraziamenti – precisa Elisa – ci siamo anche noi semplici addette e addetti alle pulizie dei servizi ospedalieri, spesso dimenticati da tutti ma sempre pronte a dare il massimo ora come non mai. Sappiamo bene a cosa possiamo incorrere – prosegue – e cerchiamo di proteggere noi, i sanitari e le nostre famiglie come possiamo e con ciò che abbiamo a disposizione”. Le “armi” degli operatori sono dei semplici guanti monouso e mascherine chirurgiche: “Mi posso ritenere fortuna – continua Elisa – perché un grazie ricevuto da chi in questo momento è stremato e sa di essere solo all’inizio di una lunga battaglia vale moltissimo”. Noi vogliamo il pane, ma vogliamo anche le rose. Vogliamo tutte le cose belle, tutte le cose belle della vita, ecco le addette alle pulizie Montoresi e Solofrane probabilmente chiedono anche meno, chiedono soltanto un “grazie” e di essere ricordate per il loro impegno quotidiano: “Non cerchiamo né monumenti né fama ma solo il rispetto dovuto a chi si impegna in prima persona per fare la sua parte nel contrasto dell’epidemia. Perché questo è quello che siamo noi delle api operaie, che lavorano silenziosamente per far andare avanti il sistema”.