Camminare insieme alla sequela di Cristo

Camminare insieme alla sequela di Cristo

Settembre 15, 2024 Off Di Mario Baldassarre
Immagine tratta da https://www.nev.it

Settembre procede col suo passo borioso verso i grigiori dell’autunno. Le giornate piovose si alternano agli ultimi tratteggi di una calda estate: un tempo mutevole ed incerto che mette a dura prova il fisico. La piovosità, sotto la lente attenta delle previsioni metereologiche, fa presto ad allertare emergenze meteo con annessi rischi idrogeologici.

Le giornate ormai si accorciano con passo lesto verso l’equinozio di stagione. Un copione già visto e riletto alla luce di una regia poco avvezza ai colpi di scena o a ridenti vicende vissute con rilassata spensieratezza. Lo struscio per le vie cittadine è ormai relegato ai fine settimana e a nuove esigenze, a dispetto dei ritmi sereni dei momenti festivi. Le stagioni del tempo riflettono verosimilmente quelle della vita: l’autunno ci accompagna alla maturità e alla consapevolezza. “Abituati a una “staggione” (estate) da formica e non ballare e cantare “senza penzieri” (spensierato) come la cicala: l’inverno prima o poi arriverà!”, mi ripeteva il nonno. Consigli semplici ed essenziali dai quali traspariva l’esattezza della morale contadina, fatta di insegnamenti attenti e rispettosi, maturati con saggezza e sapienza e trasferiti con l’indole paterna, ben lontano da un bieco moralismo. I momenti critici della vita non tardano ad arrivare ed è necessario avere uno spirito risoluto e il giusto temperamento per affrontarli con rettitudine, senza lasciarsi sopraffare dalla mestizia della rassegnazione.

“Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi” (Sal 114), ripete con fiducia l’assemblea. “Camminando s’apre cammino”, per affrontare le ripetute sfide della quotidianità, con fiducia, speranza e buona volontà verso un mondo più umano e attento alle diversità, ai bisogni dei più deboli, a uno sguardo fraterno e caritatevole per contrastare le iniquità e i muri dell’odio e dell’indifferenza. Papa Francesco richiama a gran voce alla bontà del cammino, secondo i tempi e i modi del discernimento per una “Chiesa in Uscita” che promuova la fraternità universale, il rispetto delle diversità e il dialogo interreligioso per il bene dell’umanità.

«Tutto il Popolo di Dio è il soggetto dell’annuncio del Vangelo. In esso, ogni Battezzato è convocato per essere protagonista della missione poiché tutti siamo discepoli missionari» (Commissione Teologica Internazionale, n. 53), un pensiero quanto mai attuale, dal sapore antico per testimoniare il messaggio di amore e di salvezza del Signore; i padri conciliari sostenevano che «a questa unione con Cristo luce del mondo sono chiamati tutti gli uomini: da lui veniamo, per lui viviamo, verso di lui tendiamo» (LG 3).

«In Cristo, luce di tutte le genti, siamo un unico Popolo di Dio, chiamato a essere segno e strumento dell’unione con Dio e dell’unità del genere umano. Lo facciamo camminando insieme nella storia, vivendo la comunione che si alimenta alla vita trinitaria, promovendo la partecipazione di tutti, in vista della comune missione. Questa visione è ben radicata nella tradizione viva della Chiesa […] più vicina alle persone, meno burocratica e più relazionale» (Instrumentis Laboris).

Camminare insieme alla sequela di Cristo dovrà essere il monito e il proponimento di ogni cristiano, per poter rinnovare le fondamenta della Chiesa e tradurre il messaggio d’amore in termini di salvezza a beneficio di un’umanità sofferente, segnata da violenze, correnti di odio e una perdurante dissolutezza, che lacerano il tessuto sociale. Non basta, quindi, credere, ma occorre testimoniare. Un cammino che costa sacrificio, anche per venir fuori dai limiti delle umane presunzioni, abbattendo i muri dell’egoismo e dell’intenzione di risolvere ogni cosa con il metro della materialità umana.

«La via della croce è una via difficile, ma piena di speranza, perché il Signore non ci abbandona mai: Egli l’ha sperimentata prima di noi, ed è l’unica via che porta alla Resurrezione e alla vita, sempre!» (Padre Filippo Di Tommaso, Meditazione al Vangelo di Marco 8, 27-35, XXIV del Tempo Ordinario, 15 settembre 2024, Messa meditazione).