Essere servi per riscattare la vita

Essere servi per riscattare la vita

Ottobre 17, 2021 Off Di Redazione

«Vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Quanta pretestuosità si nasconde dietro questa frase! A volte queste richieste infantili e presuntuose si manifestano nelle nostre vite quando maturano sentimenti di orgoglio e prevaricazione, come se tutto fosse dovuto e il bisogno fosse in sincronia con l’essere esaudito. La quotidianità ci pone dinanzi situazioni scabrose in cui si chiede con insistenza di essere esauditi, spesso disposti a scendere a compromessi. Un tale atteggiamento lo si riserva anche nel rapporto con Dio, in una maniera a volte forte e sconsiderata, proprio come dei figli capricciosi.

La preghiera non viene fatta con quel sentimento di umiltà per entrare in contatto con Dio, ma come richiesta verso un padre obbediente, sempre disposto a compiere ogni nostra volontà. Un pensiero in forte antitesi con la preghiera del Padre Nostro: non “sia fatta la tua volontà”, ma la mia. La storia è ricca di queste evidenze che rivelano la debolezza della natura umana ancorata a meccanismi materialistici in cui ogni bisogno deve trovare la necessaria fonte di utilità verso palliative forme di benessere. La necessità di avere sicurezze, le incertezze e le paure disseminate lungo i sentieri della quotidianità spesso ci orientano verso false e ingannevoli sicurezze.

Anche gli apostoli, pervasi da quella paura che poi scomparirà con la discesa dello Spirito Santo, cercano sicurezze: «Maestro, noi vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiederemo» (Mc 10,35). Gesù, che conosce e veste la fragile condizione umana, non si scandalizza, ma delinea nuove verità, mettendo da parte le umane e apparenti sicurezze per abbandonarsi all’amore del Padre che è “Via, Verità e Vita”. Per essere grandi non bisogna possedere ma servire. Gesù rivela questa verità chiarendo il senso della sua missione: «Sono venuto per servire e dare la mia vita in riscatto per molti».

Un Dio onnipotente che si fa servo per l’umanità per redimerla dal peccato. In questo tempo di pandemia, segnato da profonda sofferenza, la solidarietà, il servizio si sono rivelati efficaci strumenti di salvezza per il bene comune, superando le paure per guardare in sicurezza verso un futuro migliore. Il servizio, l’umiltà sono chiare espressioni d’amore e come tali fanno risplendere la gioia nel cuore per una vita in pienezza che si apre all’eternità. Solo attraverso il sacrificio possiamo costruire un mondo migliore per i nostri figli: ogni pretesa e richiesta senza alcun senso di abnegazione sarà inutile.

In questa domenica in cui la Chiesa celebra S. Ignazio di Antiochia, martire per Cristo, lasciamoci guidare dalla limpida espressione di amore e servizio: «Cerco Lui, che è morto per me, voglio Lui, che è risorto per noi.»

Mario Baldassarre