AVELLINO – Non siamo ancora fuori dal tunnel: storia infinita di un’opera iniziata 14 anni fa
Novembre 7, 2021Dall’ultimo sopralluogo effettuato dai tecnici del Comune di Avellino riguardo allo stato di ultimazione dei lavori che consenta l’apertura del tunnel cittadino risulta che mancherebbero ancora dei lavori prescritti dal Provveditorato delle Opere Pubbliche. In particolare mancano i ventilatori, i sistemi di di copertura delle porte di emergenza e la scala antincendio che sbuca in piazza Libertà; altra falla da eliminare una perdita d’acqua che si ripete in occasione dello svuotamento delle vasche di piazza Libertà. Pertanto l’apertura del tunnel non è imminente. Non che la città ne senta l’assoluto bisogno, ma che un’opera a 14 anni dalla posa della prima pietra non sia ancora completata è quantomeno strano! Anche per la galleria del Gottardo furono impiegati 17 anni, ma si trattava di un tunnel ferroviario lungo 57 Km. ove i treni sfrecciano a 250 kmh, quindi parliamo di un’opera “un tantino” più complessa!
Ma torniamo al tunnel di Avellino, lungo meno di settecento metri, non utilizzabile da bus eccedenti i sette metri di lunghezza e dagli autoarticolati. Nelle mire degli ideatori l’opera doveva servire oltre che a decongestionare il traffico cittadino a condurre rapidamente ai quartieri periferici (Rione Mazzini, San Tommaso, e Q9) ed alla direttrice variante est. Non pochi sono stati i pareri discordanti circa l’utilità dell’opera ed i disagi arrecati ai commercianti aventi sede lungo il tracciato del tunnel (piazza Garibaldi, piazza Libertà, Corso Vitt.Emanuele). Molti di essi hanno fatto ricorso all’autorità giudiziaria dimostrando il pregiudizio patito dalle loro attività per il perdurare infinito dei lavori; a cui sono seguite varie sentenze del Tribunale di Avellino (tra cui quella del giudice Valentina Pierri n.d.r.) che hanno visto condannare il Comune di Avellino a risarcire i commercianti danneggiati (in alcuni casi le attività avevano subito fino al 90% delle perdite).
Nell’anno 2017 per fare luce sui ritardi il procuratore Cantelmo istruì una visita ispettiva che voleva reperire tutti i documenti dell’iter dei lavori. Dal carteggio emerse che dall’anno 2007 in corso d’opera sono state cambiate cinque ditte (Consorzio Stabile c.f.c srl, Costruzioni ingg.Preziosi spa, Soil.Geo srl, S.A.P.I. scarl, D’Agostino Costruzioni Generali srl), spiccate un’infinità di determine dirigenziali, perizie di varianti e contenziosi. Tutti procedimenti che hanno fatto lievitare i costi dell’opera il cui ammontare arriverà a circa trenta milioni di euro, con il rischio più volte sfiorato di dover restituire i fondi Europei per il mancato rispetto dei tempi di realizzazione dell’opera.
A tutt’oggi non siamo ancora fuori dal tunnel.
Dario Alvino