Consiglio Provinciale non ancora operativo per ricorso dell’opposizione, mentre il PD si avvia al Congresso
Gennaio 12, 2022La variante Omicron rallenta anche l’attività politica in Irpinia.
Ancora sospesa l’attività del Consiglio Provinciale, su cui grava il possibile ricorso da parte dell’imprenditore Angelo D’Agostino, che ha riscontrato un piccolo scarto di voti rispetto all’avversario. Anche se difficilmente l’esito del ricorso potrà detronizzare Buonopane, il ricorso non rende possibile l’insediamento del Consiglio.
Ma se le elezioni per il Parlamentino si sono svolte nella settimana che precede il Natale, il congresso del maggior partito cittadino (Partito Democratico), già in programma nel novembre scorso, sono state rinviate per appianare la faccenda del tesseramento falsata dall’emissione di 2.500 adesioni sospette nei giorni che precedevano l’Assise. Le elezioni provinciali hanno intanto fornito qualche chiarimento rispetto a certe posizioni ambigue assunte da personaggi influenti della politica irpina. Il sindaco Gianluca Festa, avendo appoggiato D’Agostino ha posto una pietra tombale circa la sua appartenenza al PD: può ora considerarsi definitivamente fuori. Mentre il consigliere regionale Petitto, avendo appoggiato assieme a Del Basso De Caro, il candidato piddino Buonopane, assume una posizione più stabile nel partito. Questa divaricazione non porterà nell’immediato conseguenze all’amministrazione cittadina, ma sicuramente il cammino dei due ex alleati di ferro (Festa e Petitto) si dividerà. Come pure risultano aumentate le distanze dell’esponente di Italia Viva Alaia con il Pd avellinese, avendo anch’egli sostenuto D’Agostino e pur vantando cinque eletti nel Consiglio provinciale, in virtù di una cospicua presenza sul territorio.
Il Partito Democratico irpino ha bisogno di stabilità dopo le tribolate vicende e lacerazioni interne degli ultimi anni.
Dopo la mancata effettuazione del congresso stabilito per febbraio 2020 dall’allora commissario Aldo Cennamo a causa dell’insorgenza della pandemia, ora non dovrebbe più slittare l’appuntamento. Il partito è ora governato dal commissario Michele Bordo dal giugno 2021 e, anche se la nuova variante Omicron impensierisce ancora, il congresso si dovrebbe celebrare alla fine di febbraio, al massimo a inizio marzo; prima però si dovranno coordinare le sezioni provinciali, i cosidetti circoli, molti dei quali risultano inattivi, come ad esempio quello di Atripalda. Quasi sicuramente si convergerà sulla nomina a segretario provinciale dell’avv. Nello Pizza, già candidato alle comunali nel 2018, vinte dal pentastellato Ciampi, e già fedele militante del PD.
Ma riguardo alla situazione politica irpina rivolgiamo alcune domande all’arch. Maurizio Giovanniello, segretario del Circolo cittadino del PD De Sanctis.
Dopo anni di vicissitudini e lacerazioni e dopo diverse gestioni commissariali Lei crede, com’è ora il clima all’interno del PD cittadino? Il congresso si farà, e quando?
L’elezione del Presidente della provincia ha dimostrato che quando si da il giusto ruolo alla politica le diverse anime di un partito sanno superare le divergenze. Il congresso, appena ci sarà la certificazione della platea congressuale, deve essere celebrato. Quando non sono in grado di dirlo. Il mio auspicio è che il congresso venga celebrato il più presto possibile ovviamente compatibilmente con l’emergenza pandemica che ancora oggi condiziona pesantemente la nostra vita.
Lei pensa che oramai ci sia convergenza sul nome dell’avv. Nello Pizza come prossimo segretario provinciale?
Penso di sì.
La brutta pagina del tesseramento fasullo del novembre scorso è stata superata?
Devo dire che purtroppo il tesseramento di novembre non è stato il primo episodio del genere, in passato sono già avvenute cose simili. Io credo che una volta certificata la platea congressuale epurata, come si è letto sulla stampa da iscrizioni illegittime, la vicenda del tesseramento, secondo me, si potrà dire superata.
L’elezione del Presidente della Provincia ha avuto uno strascico polemico con minaccia di ricorso da parte dell’oppositore perdente; pensa che l’eventuale ricorso possa mutare le cose?
Credo di no.