MONTORO – AV. Morire da soli (via da questo sgomento)
Febbraio 16, 2022Credo che dovremmo tutti fare i conti con questa realtà.
La prima domanda è: ma questi morti non contano niente per nessuno? Esiste questa solitudine oggi, questo isolamento, questa separatezza?
Evidentemente esiste. E ci riguarda.
Penso piuttosto a me e a quelli come me, perché se qualcosa si può fare per evitare che simili episodi si ripetano in futuro, siamo noi che dobbiamo darci da fare. Perché se il caso più angoscioso è accaduto vicino a casa nostra, io devo ritenermi uno dei non pochi cittadini che son passati più volte davanti alla casa dove quella donna di circa 80 anni era caduta a terra sola in casa, ed è morta in pochi minuti o poche ore o pochi giorni.
Sola, senza visite, senza aiuti, senza telefonate, senza scampanellate. È l’incubo degli anziani: cadere, avere bisogno di aiuto, ma non riuscire a chiamare nessuno, capire che quella è la fine, stai morendo nel mezzo di una città popolosa ma sola e abbandonata da tutti, come se tu fossi nel mezzo del Sahara. L’umanità non esiste per te, tu non esisti per l’umanità. La donna viveva da sola, e la figlia era orgogliosa di questa autonomia materna. Ma un conto è vivere, altro conto è morire. Avrà sperato, avrà aspettato, avrà creduto in qualche aiuto?
Per quanto indignandoci possiamo crederci assolti , siamo tutti inesorabilmente coinvolti e complici di questo delitto. Quanti altri anziani soli dovranno ancora morire prima che facciamo sentire la nostra voce? Prima che investiamo qualche secondo del nostro tempo per loro. Prima che smettiamo di voltarci dall’altra parte, appagati dalle nostre vite serene e contenti. Cerchiamo di non lasciare, per una volta, al vento queste domande. La risposta possiamo farla sentire forte e chiara, insegnando ai nostri figli il rispetto per gli altri e intervenendo ogni volta che questo viene meno. E’ l’unico modo per impedire che altri figli debbano piangere le madri uccisi anche dalla nostra indifferenza. Quella di Montoro aveva circa 80 anni ed è stata trovata verso le ore 18,30 in via Montagnelle. Qualcuno del vicinato si accorge che la signora non esce da casa, se scampanelli non apre, se telefoni non risponde, e allora vengono i vigili del fuoco che entrano. L’ anziana vicino casa mia aveva 80 anni, non c’è un monitoraggio per gli ultraottantenni?
La mia osservazione è: per tutti gli ultraottantenni sposati e non, per quelli che non hanno figli non ci dovrebbe essere sempre qualcuno con una copia delle chiavi?
Se nessuno risponde al citofono, quel qualcuno non dovrebbe poter entrare? Forse è una domanda ingenua, ma sto pensando a come si può rompere l’isolamento degli ultraottantenni, se un ultraottantenne muore e nessuno viene a saperlo, vuol dire che la sua vita vale zero.
Nessuno sfugga alla responsabilità che ciascun essere umano ha verso chi è nel bisogno e nella sofferenza.