La misericordia di Dio guarisce la miseria di ogni peccato
Aprile 24, 2022Gesù è risorto. L’umanità cristiana ha acquistato un nuovo volto: il sacrificio della croce ha visto vincere l’amore sul peccato, la luce sul buio. Lungo le vie polverose di Emmaus i discepoli incontrano il Risorto ma non lo riconoscono perché ancora in preda allo sgomento da quanto accaduto.
Gesù si fa cammino e accompagna l’umanità sofferente lungo le strade della storia, invitando ognuno ad uscire dai propri steccati, in una visione missionaria che apre le porte dei cuori ad accogliere la Parola di Dio: fonte di salvezza. Papa Francesco lancia con forza la sfida del Sinodo ponendo l’attenzione sulla “Chiesa in uscita”, umile e autentica, centrata sull’essenziale, che non tenga Cristo “al chiuso”. La sinodalità rappresenta “il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio”.
«Pace a voi» è un saluto che segna un nuovo inizio, una carezza d’amore e di conforto per vincere ogni paura e mettersi in cammino per annunciare alle genti un messaggio di salvezza. È indispensabile “avere fede sul serio” per far breccia nel Cuore di Gesù. Solo così, come sosteneva don Tonino Bello, «Le nostre ferite, come quelle del Risorto, possono trasformarsi in feritoie attraverso le quali una luce nuova raggiunge noi e chi ci incontra». Sono questi i presupposti che ci permettono di superare i limiti delle umane debolezze per consentire ai “doni dello Spirito Santo” di operare un’azione salvifica nelle vite di ciascuno.
«Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati.» (Gv 20, 22-23). Gesù è latore di un messaggio solenne, un annuncio di salvezza e speranza duratura: l’infinita misericordia di Dio che guarisce la miseria di ogni peccato. «La misericordia – annuncia Papa Francesco – è realmente la medicina che sana le ferite; l’olio del buon samaritano che si prende cura perché nessuno rimanga sul ciglio della strada solo e ferito. […] La misericordia suscita la gioia, perché il cuore si apre alla speranza di una vita nuova». Gesù dona agli apostoli lo Spirito Santo per diffondere il perdono dei peccati ed uscire ad annunciare il Vangelo.
La confessione dei peccati non è una forma umiliante con cui si riconoscono le proprie fragilità, ma una sorgente di pace e di gioia che guarisce l’anima dal peccato, mutando così una sporcizia in risorsa preziosa, frutto di vita eterna. «Confessarsi – scrive il servo di Dio don Dolindo Ruotolo – significa espandere l’anima propria, piangendo, nelle braccia amorose di Dio e assicurarsi il suo perdono, che è dolcissima gioia, pienezza di vita che fa sentire leggeri, liberi dalle catene, tesi al volo verso le ricchezze eterne». I discepoli si lasciano invadere dallo Spirito del Cristo Risorto, riuscendo così a vincere ogni paura per poter annunciare il Vangelo, allo stesso modo ogni cristiano deve predisporre il proprio animo per dissetarsi alle sorgenti della misericordia divina, affinché ogni ferita possa essere guarita. Il senso del pudore acuisce il male tutte le volte in cui anteponiamo il giudizio severo sulle nostre debolezze alla gratuita ed infinita misericordia di Dio.
«La Mia Misericordia è più grande delle tue miserie e di quelle del mondo intero», sono le parole che Gesù ha affidato a santa Faustina Kowalska al fine di testimoniare questo mistero di pace, amore e salvezza eterna.
Mario Baldassarre