Vieni Spirito Santo a donare pace in questo tempo ostile

Vieni Spirito Santo a donare pace in questo tempo ostile

Giugno 5, 2022 Off Di Redazione

Cinquanta giorni dopo la Santa Pasqua la Chiesa celebra un evento di incommensurabile bellezza, che superando gli scogli del peccato, ormai vinto con il sacrificio della Croce, ci fa riscoprire figli amati. La Pentecoste, storicamente, rievoca la liberazione dalla schiavitù del popolo ebraico dagli egiziani nel deserto del Sinai. I discepoli, riuniti con Maria nel Cenacolo, per celebrare la Pentecoste giudaica, ricevono il dono dello Spirito Santo a conferma di una completa e tangibile liberazione dalla schiavitù del peccato, così da uscire dal “deserto” delle proprie miserie per testimoniare con fede e gioia il Vangelo tra le genti.

Gesù ha mantenuto la sua promessa: «io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro Paràclito perché sia con voi per sempre.» (Gv 14, 16). La discesa dello Spirito Santo dona un nuovo volto alla storia cristiana sin dall’inizio del cammino di salvezza. «Lo Spirito Santo ti colmerà, ti adombrerà – dice l’Arcangelo Gabriele a Maria – e tu partorirai un Figlio al quale porrai il nome di Gesù» (Lc 1, 31.35). Nel Battesimo lo Spirito si poserà su Gesù per avviarlo a quella missione di redenzione e salvezza. «L’amore di Dio – sostiene il cardinale Matteo Zuppi, recentemente nominato presidente della CEI – è un fuoco, riscalda e illumina, brucia la paura e l’orgoglio, scalda ciò che è freddo e piega ciò che è rigido. Non rende tutti uguali, anzi: tutti diversi, tutti se stessi, ma insieme! […] Lo scandalo non è di essere peccatori o scoprirsi tali, ma di essere senza Spirito, tiepidi, isolati, individualisti!»

Gesù annuncia ai discepoli la discesa del Paràclito che, secondo la radice etimologica del nome, è colui che sta vicino: incoraggia, suggerisce, consola, avvalorando quel sentimento filiale che ci lega all’amore di un Padre buono e misericordioso. Il dono, confermato con l’effusione dello Spirito Santo, consolida e rafforza quel bisogno umano di essere perdonati dalla miseria del peccato che è incarnata nella natura umana.

In questo tempo, sempre più caratterizzato da perduranti condizioni orribili che attanagliano l’umanità, è necessario invocare con forza lo Spirito Santo al fine di testimoniare un sano cammino di evangelizzazione e vincere le paure e le incertezze, come fu per i discepoli riuniti nel Cenacolo. Papa Francesco, nella visione evangelica di una “Chiesa in uscita” con uno slancio missionario, come è nello spirito del Sinodo recentemente intrapreso, pone in primo piano l’invocazione dello Spirito Santo per discernere la volontà di Dio nel cammino della Chiesa nel nuovo millennio. Questo spirito di luce e di verità, calato con fede e ardore nelle nostre vite, opponendosi alle logiche mondane impregnate dalla miseria e dalla malvagità, potrà dare vigore a cuori puri e caritatevoli tali da far vivere sentimenti d’amore e fratellanza per consolidare e rafforzare un sano cammino di pace.

Mario Baldassarre