“Le figurine mancanti” nella Napoli degli anni settanta

“Le figurine mancanti” nella Napoli degli anni settanta

Agosto 11, 2022 Off Di Dario Alvino

La lettura del libro “Le figurine mancanti” ci fa rivivere gli anni settanta in un’epoca caratterizzata dall’euforia conseguente al miracolo economico degli anni sessanta, ma anche dalla tristezza per quel rigurgito di tensioni sociali dovuto alle ribellioni post sessantottine, che sfociarono in stragi ed uccisioni di servitori dello Stato.

Il libro di Giuseppe Ilario, avvocato e giudice di pace ma anche valente scrittore, inquadra tale contesto nell’ambiente napoletano, inserendovi il pianeta calcio in un luogo ove esso riveste un ruolo non marginale.

Ivi si intrecciano le storie di Giustino, tredicenne che colleziona le figurine dei calciatori; di Roberto, commissario di polizia, onesto e dignitoso nonostante l’abbandono da parte della moglie; di Isaia, portiere di riserva del Napoli Calcio; e di Sara, studentessa avvenente e disinvolta, la cui vita nasconde più di qualche segreto.

Le gesta dei protagonisti vengono descritte dall’autore con scorrevolezza e dovizia di particolari che rendono la lettura molto piacevole. Il racconto ha uno stile ironico ma fluido che permette di scorrere le pagine tutte di un fiato; ed alimenta quel desiderio di scoprire cosa riservi il finale, anche per via della trama di giallo e di noir che lo attraversano.

Il racconto è la lettura ideale per coloro che hanno vissuto gli anni settanta, ma è adatto anche ai più giovani che vogliono scoprire la storia di quegli anni, descritti da un profondo conoscitore e studioso della genesi che ha caratterizzato il periodo.