Lode a Cristo a Cristo Re timoniere delle nostre vite

Lode a Cristo a Cristo Re timoniere delle nostre vite

Novembre 20, 2022 Off Di Redazione

La regalità è un’attitudine che presuppone forza, temperamento e oculatezza nel fare scelte avvedute.

A tutto ciò va aggiunto l’alto senso di responsabilità per azioni durevoli, tali da garantire il prestigio e il buon fare, in molti casi, con evidenti e sane ricadute sociali. “Da un grande potere derivano grandi responsabilità”, nel motto di Spiderman si può leggere ciò che deve guidare l’azione di chi assume ruoli governativi. Diversamente, prevalgono azioni sovversive e controproducenti per un benessere concreto. La storia è custode di numerosi esempi che hanno segnato momenti bui nel cammino dell’umanità. Le efferatezze delle guerre e delle povertà, che nel nuovo millennio ancora interessano ampie aree del pianeta, ne sono la chiara testimonianza. Le responsabilità dipendono dalle decisioni sovrane di coloro che gestiscono il potere, dal re, dall’imperatore, dal presidente di turno, dai vari generali e consiglieri. Tutte persone degne di rispetto ma non infallibili.

In quest’ultima domenica dell’anno liturgico si celebra la solennità di Cristo Re. Una sorprendente regalità che si manifesta come atto d’amore. Un amore sconfinato che vince ogni paura, ogni violenza fino a farsi dono per redimere l’umanità sofferente dalla piaga del peccato. Gesù è il re che lava i piedi, moltiplica il pane della condivisione, prega, si ferma con i peccatori perché l’amore è dare non possedere e il bene si moltiplica col bene in maniera virtuosa. Il trono è la Croce: simbolo di rinascita che vince la morte ed effonde i frutti della divina misericordia. Alla nascita, siamo frutto del dolore materno, che diventa sofferenza accolta come ricettacolo d’amore.

«Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto.» (Lc 23, 35). È il monito di un’umanità egocentrica, ripiegata su se stessa. Le vessazioni e le ingiurie dei soldati romani, in fondo, nascondono un malessere interiore pervaso da un senso di presunzione. Gesù accoglie le umiliazioni e mostra l’onnipotenza dell’amore: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno» (Lc 23,34).

I ladroni accanto a Gesù siamo noi: uno chiede di avere salva la vita terrena, l’altro si affida alla ricerca del cammino che conduce in paradiso: fonte di salvezza eterna. Cristo è un re che accoglie: «Sarai con me» (Lc 23, 43). Le braccia distese e inchiodate sulla Croce sono l’abbraccio di salvezza per tutti.

«Ricordati di noi, uomini condannati alla fine, Signore, re d’amore senza fine e insegnaci a vivere il tuo paradiso amando come Te, salvezza e amore senza fine.» (Card. Matteo Maria Zuppi)

Mario Baldassarre