A Napoli i Fari della Pace illuminano la marcia promossa da Pax Christi

A Napoli i Fari della Pace illuminano la marcia promossa da Pax Christi

Novembre 20, 2022 Off Di Dario Alvino

La lunga marcia della Pace promossa da Pax Christi, partita da Savona e che terminerà ad Altamura il 31 dicembre, ha fatto ieri tappa nel capoluogo partenopeo. Dal porto di Napoli, ove davanti alla Capitaneria si è manifestato contro il transito e lo stazionamento delle navi recanti le armi nucleari, il nutrito corteo pacifista ha sfilato per le vie della città fino al Duomo.

Giunto ivi, tra canti di gioia dapprima dei bambini e poi da un gruppo Gospel di Scampia, si è vissuta una giornata all’insegna della speranza e della solidarietà, di cui si ha tanto bisogno in un periodo come quello attuale, dominato dall’ ansia e dall’incertezza.

Si sono susseguiti gli interventi di don Renato Sacco, responsabile di Pax Christi, il quale evidenziava che i silenzi in materia di pace che fanno più male dei proclami in quanto denotano indifferenza. La pace -egli diceva- è un argomento che non può essere rimosso nè trascurato.

Padre Alex Zanotelli, napoletano d’adozione oramai da quindici anni e paladino della lotta alla povertà, nell’invitare la politica a porsi a favore dell’accoglienza e non dei respingimenti, ricordava lo scandalo della delibera del Parlamento sui trentadue miliardi di distanziamento a favore degli armamenti, con la prospettiva di raggiungere il 2% del Pil in questa direzione. Andando in tal modo a depauperare settori come la sanità, la pubblica istruzione ed i servizi sociali in generale. Sono seguiti gli appelli delle numerose associazioni presenti (tra cui Un Ponte Per, Caritas, Movimento dei Focolari, Cgil, Cisl, Ican, Movimento Internazionale della Riconciliazione, Comitato Campano perla Pace e disarmo) da cui è scaturita la redazione di una lettera aperta all’Amministrazione Comunale di Napoli con cui si chiede

1) di diffondere ed attuare un Piano di Emergenza esterno per incidenti nucleari al Porto di Napoli;

2) di aderire all’appello “Italia ripensaci” per la sottoscrizione del TPNW (Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari);

3) promuovere a livello nazionale una progressiva riduzione della spesa militare a vantaggio di quella sociale. Si chiedeva inoltre all’Autorità Portuale il divieto di sbarco delle navi recanti armi nucleari.

Concludeva l’Arcivescovo Metropolita Mons. Battaglia il quale ricordando la figura di don Tonino Bello invitava non solo a ripudiare la guerra ma a promuovere una cultura della Pace.