LA DIFESA: UNA BANDA DEL BUCO

LA DIFESA: UNA BANDA DEL BUCO

Febbraio 13, 2023 Off Di Antonio Mondo

In un racconto, del più grande favolista greco, si racconta, in forma ironica e allusiva, la vicenda di un asino che si travestì da leone e andava tronfio per la foresta, a raccogliere i timori e il rispetto degli altri animali, ma quando gli scappò un raglio tutti lo derisero.

Morale: volevamo apparire grandi ma una matricola ci ha riportato nella mediocrità.

Quello di Cerignola, diciamocelo, non è stata una squadra di calcio: rattrappita in difesa, solo un miracoloso Pane, un portiere scoperto dopo due anni di militanza semisconosciuta ad Avellino, ha limitato i danni, ma nulla ha potuto, parando anche un rigore, per sventare le sciocchezze commesse da una difesa che è sembrata la banda del buco. Certi errori non si commettono nemmeno nelle divisioni dilettantistiche.

Mister Rastelli si arrampica sugli specchi per difendere i suoi ragazzi, ma sono tentativi puerili per giustificare magagne di una difesa da reinventare.

La squadra avellinese, al momento, è un malato convalescente che ad ogni partita sta cercando di fare un passetto in avanti,ma episodi come quelli di Messina e Cerignola, fanno capire che ogni sforzo per guarire dai pareggi e dalle sconfitte è pressochè inutile.

L’Avellino deve guarire soprattutto nella testa, deve diventare affamato, pronto a dare uno scossone al suo campionato anonimo e degradante, rispetto al blasone.

Siamo una nobile decaduta se si pensa che dei quattro derby con le campane ne abbiamo vinto solo uno (Turris ), tutti pareggi e una sconfitta in casa contro il Giugliano.

Anzichè guarire corriamo il rischio di una ricaduta se non troviamo fiducia e condizione e vestire il saio dell’umiltà tattica. Ora abbiamo due partite al Partenio, con Viterbese e Francavilla, per provare a risalire la classifica che certamente non ci fa onore. Occorre il giusto approccio ed evitare prestazioni altalenanti che hanno caratterizzato questo campionato.