La luce gloriosa del Cristo risorto

La luce gloriosa del Cristo risorto

Aprile 9, 2023 Off Di Redazione

Natale co ’o sole e Pasqua co ’o cippone”. Eppure questi giorni, che hanno anticipato la Pasqua di Risurrezione, sembravano sfatare il pensiero così antico, ma altrettanto vivo e di una sorprendente attualità.

La saggezza popolare, addolcita da espressioni in vernacolo, trova conferme, pur nelle difficoltà, per abbellire il volto della tradizione, senza nulla togliere alla soavità del momento. Le basse temperature di inizio primavera non sono, poi, così insolite, visto il temperamento quantomai pazzerello del mese di marzo. Le cime montane circostanti sono affrescate dalle chiare coloriture di una nevicata tardiva. La saggezza popolare, anche in questo caso, ne dà una spiegazione: “Si marzo non marzea, abbrile male ce penza”; il mese di marzo, al riguardo, è stato il secondo più caldo degli ultimi secoli.

La Pasqua, come le festività più significative nel corso dell’anno, è un momento pervaso da un consumismo ostentato come forma di benessere. Gli auguri di rito, spesso allestiti con un “copia e incolla” negli spazi virtuali del web, sono accompagnati da uno scambio vicendevole di regali con la civettuola esigenza di non fare “brutta figura”. Il momento attuale, tuttavia, richiede una certa sobrietà se pensiamo alle vicende delle guerre e degli abomini che imperversano con struggente crudeltà. La Passione ha reso evidente l’aspra contesa tra il bene e il male, tuttavia, la Croce è maturata in albero di vita, principio di guarigione, testimonianza di salvezza.

Quest’oggi il sepolcro è aperto, confermando con chiarezza la risurrezione da un passato buio di dolore e peccato alla luce di un orizzonte di gioia. «Cristo non ha solamente ribaltato la pietra del sepolcro, ma vuole anche far saltare tutte le barriere che ci chiudono nei nostri sterili pessimismi, nei nostri calcolati mondi concettuali che ci allontanano dalla vita, nelle nostre ossessionate ricerche di sicurezza e nelle smisurate ambizioni capaci di giocare con la dignità altrui.» (Papa Francesco). La Risurrezione è rinascita, vittoria della vita, come spesso dimostrato da situazioni estreme, deludenti e scoraggianti che volgono a nuove e rosee prospettive.

Questa giornata ci invita a non fermarci sulla soglia del fallimento e della rassegnazione, ma a volgere con fiducia e speranza lo sguardo oltre la morte. «Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con il lievito di malizia e di perversità, ma con àzzimi di sincerità e di verità» (1Cor 5, 7-8). San Paolo ci dà fiducia e ci invita all’operosità per essere testimoni di quel sacrificio che non è stato invano. «Pasqua è, dunque, lode festosa a un Dio che dà vita anche a ciò che sembra perduto; a Colui che chiama testimoni affinché tale agire sia per sempre e di nuovo narrato e celebrato entro la storia dell’umanità» (Simone Morandini, La settimana liturgica – Dalla Parola alla vita, Credere – La gioia del Vangelo, anno X – n°15, 9 aprile 2023) perché «il suo amore è per sempre» (Salmo 117, 19).

Mario Baldassarre