Anche un Irpina tra i 53 rinviati a giudizio per la truffa del Superbonus edilizio; le falle di una legge nata male…

Anche un Irpina tra i 53 rinviati a giudizio per la truffa del Superbonus edilizio; le falle di una legge nata male…

Maggio 13, 2023 Off Di Dario Alvino

Dopo un lungo periodo di indagini la Procura di Perugia ha chiuso l’iter investigativo, rinviando giudizio 53 persone tra cui un irpina di Avella. I reati contestati vanno dalla cessione di falsi crediti, a lavori su cantieri fantasma, all’incasso di somme non dovute erogate dagli Istituti di credito.

L’importo della truffa riguardo al bonus facciate ammonta a circa 10 milioni di euro, con la cessione a Poste Italiane di falsi crediti per 1.219.000 di euro ; trattasi di ristrutturazioni mai eseguite.

Dieci sono le società attivatesi a fornire documentazioni fasulle sulla piattaforma web dedicata al Superbonus 110%; per una truffa che sfiora i 30 milioni di euro le società simulavano anche false transazioni commerciali per intralciare le attività di controllo dell’autorità sulle attività illecite

Le indagini della Procura di Perugia hanno interessato varie province italiane tra cui Spoleto, Napoli, Roma, Caserta, Pavia, Treviso, Taranto, Marino, Salerno, Desio, San Severo ed Avellino. Quindi niente pregiudizi: il malaffare interessa tutto il territorio nazionale.

Non ci voleva molto a prevedere che il superbonus avrebbe ispirato tanti soggetti dediti alle attività illecite: troppo ghiotta l’occasione di monetizzare ai danni dello Stato utilizzando una piattaforma web. La legge del bonus edilizio ci è sembrata da subito troppo generosa e vulnerabile; in effetti essa consentiva la ristrutturazione gratuita di un edificio senza alcuna percentuale di accollo spese e senza operare una distinzione tra case vetuste o fatiscenti ed abitazioni in buono stato o anche villette recenti; peraltro senza un limite di reddito per accedervi e soprattutto senza controlli preventivi.

L’Agenzia delle Entrate all’inizio ha diramato comunicati con l’avvertenza che le opere sarebbero state oggetto di controllo fino a otto anni dal loro compimento, ma nessuna ispezione preventiva è stata prevista per l’approvazione del finanziamento delle opere . Sarebbero bastati dei semplici sopralluoghi per scongiurare le dolose ristrutturazioni di edifici o scoprire cantieri inesistenti.

Sappiamo da sempre che l’Italia è una nazione dalle grandi risorse e potenzialità, ma anche delle truffe facili perché i furbacchioni sono sempre in agguato ed operano nel ventre molle dello Stato, costituito da una serie infinita di connivenze ed assenza di controlli che rendono l’immagine di una nazione lassista e truffaldina, che ci espone alle giuste critiche delle consorelle più virtuose.

Il Movimento Cinque Stelle, promotore del Superbonus continua a difendere il suo provvedimento, che negli intenti punto al miglioramento del patrimonio edilizio, ma la portata delle concessioni (110% ) si è mostrata abnorme con serio rischio per le finanze dello Stato italiano e la carenza di controlli mina letalmente il buon fine degli investimenti.