La pazienza di Dio

La pazienza di Dio

Maggio 21, 2023 Off Di Redazione

Gli eventi meteorologici di questi giorni, con chiara evidenza, sono in netta antitesi con i parametri climatici della stagione primaverile. Le temperature e la ricorrente piovosità riattualizzano, in un mese di maggio ormai avanzato, una situazione autunnale quantomai paradossale. Il maltempo sta coinvolgendo l’intero territorio italiano, causando cospicui danni che si riflettono sul tessuto sociale e produttivo, in particolar modo sul comparto agricolo.

Le immagini che arrivano dall’Emilia Romagna testimoniano un preoccupante stato di emergenza. L’abbondante piovosità degli ultimi giorni ha creato disastri ambientali e danni all’economia territoriale messa, ancora una volta, in ginocchio. Gli eventi climatici degli ultimi tempi, tuttavia, testimoniano una situazione complicata che sembra sfuggita di mano assumendo, così, caratteristiche che fanno pensare all’irreparabile. In questi casi a “piovere” sono gli interrogativi ripetuti verso la ricerca di responsabilità.

Al tempo stesso, con naturalezza, si fanno buoni propositi, spudoratamente disattesi quando le situazioni si normalizzano. È una vecchia questione, che contraddistingue corsi e ricorsi storici ben lontani da uno stato di maturità, di benessere e consapevolezza. Le tematiche ambientali sono di grande attualità, ma spesso affondano nelle campagne demagogiche improvvisate da una politica facinorosa e inconcludente. I richiami di papa Francesco per la “cura della casa comune” appaiono, quantomai, urgenti e necessitano di una chiara presa di coscienza, che frequentemente manca.

L’uomo spesso si trova in mezzo a tempeste di sventure: vede dov’è il bene ma, paradossalmente, va dalla parte sbagliata.

«Io non riesco a capire neppure ciò che faccio: infatti non quello che voglio io faccio, ma quello che detesto. Ora, se faccio quello che non voglio, io riconosco che la legge è buona; quindi non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene; c’è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio […] Io dunque, con la mente, servo la legge di Dio, con la carne invece la legge del peccato» (Rm 7, 15-25).

Le parole di san Paolo, nella lettera ai Romani, evidenziano la debolezza e la contraddittorietà della natura umana sulla quale cala la divina carezza misericordiosa. Gesù si è fatto uomo, curando ogni ferita e trasfigurando le paure, le fughe, le disobbedienze in fonte di salvezza.

Continuiamo, tuttavia, a camminare nel deserto della tentazione, a volte affossando nelle sabbie mobili delle apparenti oasi. Ad ogni buon modo, c’è una mano che ci sostiene, facendoci avanzare. Il percorso è accidentato, non è possibile farcela da soli. La condivisione, la fratellanza, animati dalla carità permetteranno di orientare il cammino verso quel deserto fiorito. Il cambiamento nasce passando dal vivere operando per se stessi, aggrappati alle proprie convinzioni, al farsi dono per gli altri. Dio gradisce le piccole cose fatte con autenticità; preferisce la bontà del cammino e non il traguardo conquistato con compromessi, tecnicismi ed escamotage. I nostri limiti sono evidenti e conosciuti da un Padre che pazientemente non si stanca di cercarci.

Gli eventi degli ultimi tempi testimoniano, come sempre, la pesantezza di questa situazione che impone di riparare quei danni che l’uomo, paradossalmente, fa a se stesso. È importante una presa di coscienza, abbassando quello stato di orgoglio che ci rende cinici e presuntuosi. La misericordia di Dio potrà operare solo se si sapranno riconoscere con umiltà le manchevolezze e i propri limiti.

Diversamente, un cuore indurito dalla prepotenza e dalla supponenza, non potrà trovare fonte di guarigione.

Mario Baldassarre