Gli Stati generali delle aree interne conclusi con buon riscontro

Gli Stati generali delle aree interne conclusi con buon riscontro

Giugno 18, 2023 Off Di Dario Alvino

E’ terminata la tre giorni di dibattito e studio delle problematiche delle aree interne, organizzata dalla Provincia e dal Comune di Avellino, senza il patrocinio della Regione. La manifestazione, svoltasi tra l’Eliseo e la biblioteca provinciale ha registrato ben 250 adesioni. Il sindaco Festa e il presidente Buonopane si sono visti alternativamente, ma alla kermesse ha partecipato un gran numero tra relatori e studiosi della materia.

Istruzione, Sanità e Mobilità e Turismo i temi affrontati per incentivare la Restanza e la Ritornanza, fenomeni che significano trattenere i giovani per far rivivere le aree interne oppure, ancor più ardita missione, di far tornare quanta più gente possibile (emigrati e nativi).

Per Riabitare i luoghi è necessario ripristinare la mobilità, con l’elettrificazione delle linee ferroviarie Avellino Salerno Benevento, il collegamento all’Alta velocità (bus navetta per Afragola); oppure attivare un “servizio a chiamata” per consentire all’utenza di raggiungere con mezzi pubblici anche i comuni più distanti dal centro.

Riabitare i luoghi non è una missione impossibile: una chance è fornita dallo smart working, ormai diffuso e utilizzato specie nel privato; esso consente di lavorare senza essere presente fisicamente in azienda, condizione ideale per vivere ove si preferisce.

Riguardo al turismo, seppur la filiera enogastronomica sia una pista vincente, non deve essere l’unica su cui puntare; le nostre zone interne non sono sufficientemente conosciute, per cui c’è bisogno di uno sportello di competenza territoriale con formazione continua che promuova le bellezze naturali delle nostre terre.

Il professor Marotta, prorettore dell’università del Sannio, esaltava la bellezza e l’unicità dei boschi delle aree interne, sottolineando che il distretto vitivinicolo di Avellino e Benevento è il più importante del Mezzogiorno; vieppiù egli ricordava il primato delle energie rinnovabili quali sole acqua e vento; il vento, ricordiamo, consente l’ottantacinque percento della produzione di energia eolica nazionale tra Avellino e Benevento. Ovviamente l’installazione delle pale eoliche, che un po’ hanno deturpato il paesaggio, deve pur concretizzarsi in un ritorno economico sia per i Comuni, sotto forma di royalties, che per la popolazione con l’azzeramento dei costi energetici.

Il prorettore esaltava inoltre il “vivere lento” delle zone interne, che si traduce in ben vivere e contrasta con la vita frenetica che si conduce nelle grandi città.

La prof.ssa Filomena Di Mezza, responsabile aree interne Anci Campania, si chiedeva come mai il progetto aree interne non è mai decollato: la mancanza delle infrastrutture ha penalizzato i paesini di provincia. Ad esempio nel periodo del Covid 19 la didattica a distanza non si attivava per lo scarso potenziale della digitalizzazione. Pertanto se in cinque anni 40mila giovani sono andati via, preferibilmente al Nord, è per la carenza di mezzi ma anche per motivi culturali, altrove c’è maggiore offerta formativa e quindi più chance di riuscire. Questo gap va assolutamente colmato se non vogliamo che le nostre aree interne continuino a spopolarsi e impoverirsi.

Il solco è tracciato, ora ci vuole determinazione dei decisori politici e la volontà dei giovani e non più giovani ad andare controcorrente e rivalutare i nostri territori.