A Cena il miracolo della conversione

A Cena il miracolo della conversione

Gennaio 16, 2022 Off Di Redazione

È stringente, in questo tempo ostile, la necessità di avere segni che diano sicurezze. Vivere nell’incertezza genera paure, dubbi, incomprensioni e, così, si ricorre alla spasmodica necessità di comprendere quanto stia succedendo. Le rassicurazioni sono rintocchi spenti di campane in un tempo greve, come quello funebre. Manca l’eco festoso che si rincorre nelle valli ridonando il buonumore alle genti.

L’anno nuovo è nato sotto vecchie preoccupazioni. Le cronache dei rigori invernali, da qualche tempo a questa parte, delineano la recrudescenza della virosi pandemica. Le farmacie sono oberate di lavoro, si procede a ritmo di tampone misurando crescenti livelli di apprensione e l’andamento del contagio. Gli sguardi raccontano evidenze preoccupanti, contando i giorni con il metro della mancanza: il respiro si alterna ad apnee di libertà. La scienza medica con i vaccini ha portato segnali incoraggianti eppure dubbi e interrogativi, foraggiati dagli irriducibili no vax, guadagnano la scena. Ad ogni modo pare che la sola certezza sia proprio la mancanza di certezze.

A questo stato di malessere perdurante e sofferenza, il Vangelo ci ridesta dalla rassegnazione, dall’opprimente limite del vittimismo così da proiettarci in una visione di vita e di pensiero sostenuta da Dio che, come Padre amorevole, si prende cura dei Suoi figli, sostenendoli e curandoli ad ogni inciampo. L’adesione a questo miracolo di fede spesso contrasta con i limiti umani vinti dall’orgoglio dell’evidenza e del tangibile. Diversamente, poniamo fiducia ai tanti “fenomeni da baraccone” propinati dal web e da altri mezzi di diffusione mediatica!

A Cana si compie il primo miracolo di Gesù, «non per suscitare meraviglia, ma per rivelare l’amore del Padre», afferma papa Francesco.

Il vero miracolo è rivelato dalla raccomandazione di Maria che custodisce il sentiero che porta a Dio.

«Qualsiasi cosa vi dica, fatela» (Gv 2,5). Aderire a Cristo, al Suo disegno d’amore, presuppone un cambiamento dei rigidi schemi mentali, abbandonare i pregiudizi e l’orgoglio di sentirsi padroni di ogni cosa.

Come uscire da questa routine negativa?

Volgere all’altro lo sguardo caritatevole e misericordioso e aprire la vita alla grazia.

Si avvera così il miracolo della conversione che apre il cuore all’effusione dei doni dello Spirito Santo per una vita gioiosa e di pienezza abitata da Dio. Aderire alla volontà divina è gioia pura perché, come sostiene il servo di Dio don Dolindo Ruotolo, «Egli muterà l’acqua dei nostri dolori in vino fragrante d’amore, inebriandoci della felicità eterna».

Mario Baldassarre