Al Polo Museale di Avellino la mostra su Rosario Livatino, il Giudice ragazzino
Novembre 9, 2023All’ex carcere borbonico di Avellino è stata allestita la mostra sulla vita del giudice Rosario Livatino, che ha ottenuto la beatificazione nell’anno 2021;
il giudice siciliano, nativo di Canicattì, è stato vittima della stidda siciliana a soli 38 anni.
Inoltre il sistema giudiziario non era organizzato: non erano stati costituiti distretti antimafia, che oggi fanno capo ad ogni Corte di Appello d’appello.
Egli ha esercitato le funzioni magistrato negli anni ottanta e ha combattuto la mafia quando la lotta era impari: difatti in quel periodo storico, quando la mafia era organizzata in cosche e adoperava il pizzo come principale mezzo di guadagno, il sistema giudiziario italiano non disponeva di misure di prevenzione patrimoniale per i mafiosi; inoltre non c’era il 41 bis (regime di carcere duro) e le comunicazioni nell’ambito malavitoso erano più facili, per cui fuoriuscivano facilmente notizie tramite pizzini. In tale contesto il giudice Livatino fu facile preda della mafia siciliana, che nel settembre del 1980 lo ha assassinato su una strada nella provincia di Agrigento.
Rosario Livatino non era soltanto un magistrato preparato e meticoloso, ma un individuo dotato di grande fede religiosa, che lo rendeva molto umano nell’affrontare un giudizio e nell’ emettere una sentenza, anche se si trattava di incalliti criminali Ehi egli inoltre non era un frequentatore abituale di ambienti politici o mondani e non scendeva a compromessi con i delinquenti, con cui evitava ogni contatto. Egli può essere definito come un “operatore di giustizia” più che un “operatore del diritto”, per cui è stata promossa a suo favore nel 2019 la procedura di beatificazione, che si è conclusa due anni dopo
La mostra permarrà fino al giorno 12 novembre al polo museale e vale la pena di essere visitata.