«Aprì loro la mente per comprendere le Scritture» (Lc 24, 45)
Gennaio 23, 2022Domenica della Parola di Dio
La scrittura non è inchiostro ma luce, speranza che sfida i confini della nostra effimera temporalità per guadagnare uno spazio che è negazione d’oblio. Capita spesso di approssimarsi in sentieri scoscesi percorsi dal filo sottile della scrittura per trovare semplici, suggestive immagini che nascono dal cuore e si stagliano sulla retina del tempo come piacevoli immagini di cinematografica memoria: neorealismo palpabile in ogni forma e dimensione. La lettura apre lo spazio a tutto questo e permette una crescita interiore per il corpo e lo spirito se l’animo è predisposto a saper cogliere evidenze sublimi, talvolta trascurate.
La terza domenica del tempo ordinario è dedicata alla Parola di Dio, alle riflessioni e alle meditazioni su di essa per farne guida sicura di vita verso un’autentica crescita morale e spirituale. La ricorrenza, voluta da papa Francesco al termine del Giubileo della Misericordia, è stata istituita con la lettera apostolica Aperuit illis.
«Il giorno dedicato alla Bibbia – aggiunge il santo Padre – vuole essere non “una volta all’anno”, ma una volta per tutto l’anno, perché abbiamo urgente necessità di diventare familiari e intimi della Sacra Scrittura e del Risorto». Si tratta di un monito importante da cogliere perché, attraverso la luce della Parola, è possibile sentire l’amore concreto che viene da Dio. «Beato chi ascolta la Parola di Dio» (Lc 11, 27-28), esorta con sicurezza l’evangelista Luca. L’Autore della Lettera agli Ebrei, invece, evidenzia che la «Parola di Dio è viva ed energica, più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino all’intimo dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore» (Eb 4, 12).
È sempre più necessario abbandonare le forme di tristezza che segnano fasi complicate della storia dell’uomo e predispongono l’animo all’inettitudine e alla mera rassegnazione: la demotivazione s’insinua silente fra le pieghe della vita riducendo gli spazi da rinvigorire con il balsamo dell’amore di Dio.
La ricorrenza odierna acquista significatività nel solco tracciato dal Sinodo che pone in primo piano una “Chiesa in uscita missionaria” alla luce del messaggio evangelico calato nei nostri giorni, per aprire orizzonti alla speranza e alla rettitudine di una vita sempre più virtuosa.
Ascoltare la Parola con predisposizione apre il cuore alla lettura di ciò che Dio ha inciso nelle nostre vite con il fuoco dell’amore. Ascoltare è accogliere i tesori delle grazie di Dio per far germinare nei nostri giorni semi di vita nuova.
«Abbiamo bisogno di entrare in confidenza costante con la Sacra Scrittura, altrimenti il cuore resta freddo e gli occhi rimangono chiusi, colpiti come siamo da innumerevoli forme di cecità», sottolinea papa Francesco con la lettera apostolica Aperuit illis, nel segno del messaggio evangelico: «Aprì loro la mente per comprendere le Scritture» (Lc 24, 45)
Mario Baldassarre