C’è necessità di operai per la messe umana
Giugno 18, 2023L’estate si affaccia alle porte di una stagione insolita, percorsa nel suo divenire da coloriture e temperamenti autunnali. Manca poco al solstizio e solo con un’apparente gradualità si cominciano a percepire i riflessi chiari del periodo stagionale. Le giornate piovose sono andate avanti ad oltranza, creando non pochi disagi, tanto da alterare o, addirittura compromettere, numerose produzioni agricole. Tanti sono stati i momenti di sconforto nel vedere giornate maggenghe spegnersi nell’uggiosità con piogge copiose e insistenti. Sono emerse fasi di sconforto e, talvolta, di rassegnazione per le eccezionali situazioni climatiche.
La lettura evangelica ci riporta uno spaccato del nostro tempo, nell’estenuante ricerca di un senso di equilibrio dopo lunghe fasi percorse dallo sconforto nel vedere una realtà artefatta nel suo divenire.
«Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi! Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!» (Mt 9, 6-38).
È chiara l’immagine del nostro oggi. C’è necessità di operai per la messe umana; bisogna indicare a uomini e donne della nostra generazione la strada sicura della vita. ritmi incessanti della quotidianità, la pretesa di tenere molte cose sotto controllo, genera disorientamento e sconforto, tanto da renderci “folle” che hanno bisogno di un “pastore” come guida sicura nei meandri di meccanismi, troppe volte complessi o artificiosi. Quanti giovani vanno avanti disorientati o sconfortati, perdendo la preziosità del loro tempo. L’illusione di poter fare a meno del “pastore”, perseguendo con testardaggine di assolutizzare le proprie idee, genera aridità di spirito e la tendenza ad attaccarsi a modelli di vita dubbi.
Gesù invita ad osservare la bellezza del Regno di Dio fatto di amore, di gratitudine, di solidarietà, di misericordia. Sono questi i presupposti che dovrebbero orientare il buon cammino di vita per poter scorgere, anche nelle difficoltà, i doni di Dio. In questo tempo di cammino sinodale l’impegno di ogni buon cristiano non è quello di fare propaganda, ma operare il bene con gratuità nel segno del messaggio evangelico: «Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».
Solo così la vita potrà acquistare senso e pienezza benedetti da Dio.
Mario Baldassarre