Centro per l’Autismo, l’attesa infinita…         Breve cronistoria, dalla nascita del Centro alle ultime manfrine

Centro per l’Autismo, l’attesa infinita… Breve cronistoria, dalla nascita del Centro alle ultime manfrine

Novembre 5, 2023 Off Di Dario Alvino

Nato nel 2001 con un bando regionale finanziato con fondi europei il progetto del Centro per l’Autismo di Avellino è da oltre un ventennio un’opera incompiuta.

La sede scelta fu quella di Valle, che dovendo divenire zona riqualificata, ottenne l’idoneità ad ospitare un centro di assistenza socio sanitaria per una spesa complessiva di tre milioni e mezzo di euro.

E la scelta di quel sito è stata una delle cause della lentezza dell’opera, sia per la realizzazione della struttura che del relativo perfezionamento burocratico. Difatti il suolo su cui sorge il Centro per l’Autismo era di proprietà del signor Pasquale Pescatore, imprenditore avellinese residente negli Stati Uniti. Con lo stanziamento dei primi due milioni di euro dalla Regione il Comune di Avellino dette inizio ai lavori lasciando in sospeso l’accordo per la cessione del terreno con il legittimo proprietario. Quindi un primo errore madornale da parte del Comune; per cui questi nell’anno 2015, a lavori avanzati, fece ricorso al Tar di Salerno chiedendo la restituzione dell’area.

Ma le disavventure non finiscono qui: a lavori iniziati la prima ditta rinunciò all’appalto, una seconda falli in corso d’opera, e solo con la terza ditta sarà ultimata la costruzione con l’ottenimento del certificato di agibilità ottenuto ad aprile di quest’anno.

Nel corso degli anni è stata costituita l’ Aipa (Associazione Irpina Pianeta Autismo) che ha rintuzzato le vicissitudini promuovendo manifestazioni di protesta coinvolgendo la popolazione, i sindacati; inoltre con mesi di presidi della struttura al freddo nel cantiere incompiuto e con appelli fatti pervenire al Presidente della Repubblica e addirittura al Papa che concesse una benedizione a favore della realizzanda opera.

Oggi la struttura è pronta ad entrare in funzione e per la gestione si è proposta l’Asl di Avellino, che dispone di un milione e mezzo di euro per le attività socio assistenziali. Ma il sindaco di Avellino Gianluca Festa ha espresso la volontà di affidare la gestione ad un privato, senza indicarlo espressamente, motivando la scelta per ragioni di opportunità e convenienza finanziaria . Riteniamo che nel conferimento di un incarico nel settore assistenziale, nello specifico caso dello spettro autistico, i criteri precipui debbano essere quelli della competenza nel settore più che della

convenienza economica.

Ma fa specie, e non è la prima volta, che il Primo Cittadino, nonostante il troppo tempo perso per la realizzazione della struttura, insista a voler preferire un soggetto privato alla gestione pubblica; decisione peraltro che sta rinviando da mesi, ovvero dal completamento della struttura.

I due componenti storici del Comitato per l’Autismo, Michelangelo Varrecchia e Gennaro D’anna hanno proposto una soluzione alternativa: ossia di trasferire la sede operativa del centro autistico nella struttura dell’ex ospedale Maffucci, che è stata concessa dall’azienda ospedaliera all’ Asl. I due sono convinti che ci vorrebbe meno tempo a rendere idonea la sede del Maffucci come centro per l’autismo che a sbrogliare la matassa dell’affidamento da parte del Comune, assicurando la gestione in mano pubblica.