Cittadini disorientati di fronte alla querelle a tre sulla gestione dei rifiuti

Cittadini disorientati di fronte alla querelle a tre sulla gestione dei rifiuti

Aprile 1, 2023 Off Di Dario Alvino

Sono ancora in piedi le tre opzioni per la gestione dei rifiuti in Irpinia, anche se la più titolata appare quella dell’ente d’ambito Ato Rifiuti.

Ricordiamo che questo ente ha la specifica funzione di gestire i rifiuti urbani nella provincia di Avellino, servizio svolto dalla Provincia partecipata pubblica di Irpiniambiente fino allo scorso anno.

L’Ente d’Ambito ha avanzato una newco a carattere pubblico, Irpinia Rifiuti Zero per gestire il servizio raccolta in 114 su118 comuni della provincia.

Rizieri Buonopane, per conto dell’Ente Provincia che presiede, a seguito dell’assemblea dei sindaci, ha maturato ed avanzato la possibilità che il consesso dei primi cittadini possa ottenere il 51% di Irpiniambiente continuando a guidarne la gestione.

C’è una terza opzione, quella del sindaco del capoluogo Gianluca Festa, che riguarda la sola città di Avellino. Egli ha costituito nell’ultimo giorno dello scorso anno la Grande srl (Gestione rifiuti Avellino nuova differenziata ecosostenibile) con partecipazione mista (51% pubblico 49% privato), che gestirà la raccolta nel capoluogo non uscendo nel frattempo dall’Ato in quanto continuerebbe a conferire i rifiuti negli impianti di quest’ultima.

Cronaca recente: il 29 Marzo l’Ato Rifiuti ha costituito la Irpinia Rifiuti Zero spa, avendo intanto ho chiesto un parere alla Corte dei conti sulla fattibilità del progetto; pur avendo il giorno 30 ricevuto parere negativo il presidente D’Alessio si dice convinto di superare tale intoppo potendo affidare il servizio anche dopo la la scadenza anzidetta del 30 marzo. Per il responsabile dell’Ato è importante salvare la gestione pubblica del servizio rifiuti, poi per le modalità e la soluzione più virtuosa economicamente si potranno sempre fare dei correttivi; senza escludere a priori Irpiniambiente che sinora, non incassando quote dai singoli comuni per circa 40 milioni, ha dovuto far ricorso agli istituti finanziari

Queste pratiche sicuramente poco virtuose vanno rimodulate per ridurre lo sperpero di denaro pubblico riguardo a un servizio essenziale ed in continua fase evolutiva.