Con cuore di madre

Con cuore di madre

Maggio 8, 2022 Off Di Redazione

Il mese di maggio, nella stagionalità del tempo che scorre, apre le porte alla vita che prende forma nei riflessi accesi della natura. Le giornate, seppur ancora piovose, prendono sempre più forma e alle latitudini campagnole gli alberi con solerzia si rivestono di una verdeggiante foliazione: espressione tangibile della ripresa dei ritmi fotosintetici della natura autotrofa vegetale.

I ciliegi in fiore testimoniano la bella espressione di una vita che prende forma. E con la bella stagione che avanza, seppur a piccoli passi e a movenze ancora delicate, il buon umore si fa spazio nella quotidianità, rifuggendo così quelle amare preoccupazioni delle fredde ed umbratili giornate invernali. Maggio, mese in cui si celebra la bellezza e l’eleganza della vita, è tradizionalmente è dedicato a Maria, “madre del Signore”, che con fede ha aderito alla chiamata di Dio, cambiando così il volto e il corso della storia: Gesù, attraverso Maria, nell’assumere la natura umana, in una profonda comunione tra cielo e terra, ha permesso la salvezza dell’umanità.

Sant’Ireneo dal Lione nell’Adversus Haereses scrive: «Come il genere umano è stato assoggettato alla morte dal Eva, è per mezzo di un’altra Eva ch’è stato salvato». Nella giovane ragazza di Nazareth, la Parola di Dio s’incarna in un mistero straordinario d’amore. Sant’Agostino scrive: «Vale di più per Maria essere stata discepola di Cristo anziché madre di Cristo […] È per questo dunque che anche Maria fi beata, poiché ascoltò la parola di Dio e la mise in pratica. Custodì la verità nella mente più che la carne del ventre.» (Agostino, Sermo 72/A). Nel Vangelo risuonano le parole che testimoniano la forza della fede incondizionata all’amore e ai disegni di Dio: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela» (Gv 2,5) è l’invito dato ai commensali alle nozze di Cana.

Meditare i misteri del Santo Rosario permette di consegnare, attraverso Maria, i nostri affanni al cuore misericordioso di Dio. «Getta sul Signore il tuo affanno, ed egli ti darà sostegno» (Salmo 55,23). Maria è così madre che ci conduce a Dio: ci genera, ci fa crescere e ci accoglie in uno spazio che si apre all’eternità. In questa giornata si celebra la madre che sa sempre testimoniare, anche nei momenti peggiori, l’amore, la dedizione, la morale: “‘Na mamma campa cientu figli ma cientu figli nun campano ‘na mamma” è una proverbiale espressione di saggezza antica per testimoniare l’amore smisurato, incomparabile e incondizionato della mamma verso i propri figli. La madre introduce la vita sul palco del tempo in uno spazio inframezzato nell’eternità.

In questo tempo, la sofferenza delle madri verso gli orrori della guerra e delle umane atrocità richiama alla compartecipazione di Maria alla Croce di Gesù. Dinanzi a queste condizioni che mettono a dura prova il corpo e lo spirito, lasciamo abitare le nostre vite a Maria, madre buona, per lodare Dio e non temere le aspre difficoltà della vita.

Beato chi si afferra con amore e confidenza a queste due ancore di salvezza, Gesù e Maria. Certamente non si perderà.”(Le glorie di Maria: S. Alfonso Maria De’ Liguori).

Mario Baldassarre