Demenza: quello che devi sapere.
Aprile 12, 2023Comportamento verso i propri cari.
Invecchiare è un fatto del tutto naturale. Non lo è il come invecchiamo. Chi più chi meno ha avuto o ha a che fare con un aspetto sempre più presente nelle famiglie: l’insorgere del declino cognitivo da parte di genitori o parenti stretti.
Piccole vasculopatie, diminuita plasticità neurale per creare e mantenere connessioni attive, sono le principali cause del declino cognitivo odierno. Questi fattori contribuiscono a creare una perdita di funzioni cognitive essenziali come pensare, ricordare, ragionare e così via. In più, si assiste ad un cambiamento del comportamento in quanto diviene difficile , in tali situazioni, controllare le proprie emozioni. Il passaggio dall’apatia all’aggressività è molto breve e intenso. La dott.ssa Shabnam Mir, medico consulente e responsabile delle operazioni cliniche di Antara, (India) nella sua esperienza ha voluto condividere alcuni punti chiave da ricordare quando si tratta di anziani affetti da demenza.
- Persone con demenza e ambiente: il primo sintomo della demenza è rappresentato dalla confusione. Si consiglia di evitare grandi cambiamenti improvvisi. Pensiamo alla routine quotidiana. Mantenere orari e abitudini aiuta molto lo stato emozionale di questi pazienti. Se vi devono essere dei cambiamenti parlarne con la persona. Con calma spiegando cosa sta per accadere. Anche per più giorni e più volte. In questo modo, il cambiamento risulterà meno impattante.
- Ambienti familiari e confortevoli: se diviene necessario spostarli in residenza sanitaria assistenziale, è bene preparare la persona per tempo. Un cambiamento di questo genere comporta molto disagio. Quando vi è un cambiamento simile, la persona ci mette due o tre settimane per adeguarsi alla nuova routine della RSA.
Comunicazione e interazione
La comunicazione con i pazienti affetti da demenza è una delle parti più importanti per la loro stabilità e cura. Possiamo catalogare due tipi di comunicazione: contatto verbale e non verbale. L’aspetto verbale da parte di chi assiste, definito ormai caregiver professionale o famigliare, deve ricordare di ottemperare a queste regole.
Presentati: sembra banale ma non è così. Spesso le persone affette da demenza riconoscono poco chi gli sta di fronte, quindi ricordare chi siamo aiuta tantissimo. Uno dei bisogni primari di chi soffre di demenza è il fidarsi di chi gli sta accanto. Esempio. “Ciao (papà/mamma) come va oggi? Sai che ogni (figlio/a) si preoccupa della salute dei genitori”. Il paziente deve identificarci. Solo così si sentirà tranquillo.
Tono: usa un tono delicato e rilassato. Le vibrazioni sonore della voce determinano lo stato d’animo di chi parla. Se la persona percepisce agitazione risponderà con rabbia o aggressività.
Volume: il tono della voce più basso è generalmente il migliore.
Linguaggio per adulti: molti pensano che parlare come se si parlasse a bambini sia più comprensibile e adatto. Sbagliato. È bene evitare l’uso di un linguaggio infantile. Parlare a un adulto come si è sempre fatto prima dell’insorgere della malattia.
Non avere fretta: La fretta è il pane dell’ansia (nda). Le persone affette da demenza hanno momenti più lenti. Bisogna mantenere la calma ed evitare di far fretta. Se lo si facesse, si indurrebbe un senso di inadeguatezza e aumenterebbe la confusione. È più conveniente dare informazioni brevi e concise. Esempio: “ecco. Appoggiati qui.” – “Solo un passo alla volta” – “metti un piede lì e l’altro la così ti posso sedere sulla carrozzina”.
Non travolgere: dare delle scelte da compiere. Esempio: “la pasta, la minestra, la vuoi a pranzo o stasera?”. Scelte facili. Mai troppe.
Approccio compassionevole: le persone con demenza spesso rispondono sorprendentemente bene a questo approccio. Cure affettuose: fare cose insieme. Se cantano, cantare insieme a loro. Ascoltare i loro discorsi, anche se è la terza volta che ripetono la stessa cosa. Tenere alto il morale e quindi ridere con loro. Cosa importante è l’abbraccio. Il contato fisico. Aiuta tantissimo.
Comunicazione non verbale
Questo tipo di comunicazione rappresenta circa il 70/8’% di tutta la comunicazione. Risulta essenziale tenere a mente delle regole base per comunicare al meglio con chi soffre di demenza.
Alcune cose da tenere a mente:
Il sorriso è alla base di tutto.
Andare verso di loro con calma, mai avvicinarsi repentinamente.
Guardarsi negli occhi. Stabilire un contatto vero e amorevole.
Fai cenni con la testa per annuire o per incoraggiare.
Usa il corpo per dare forza alle azioni che stai chiedendo di fare.
Tutto questo aiuta i caregiver famigliari e i loro cari affetti da demenza o declino cognitivo importante, a vivere meglio e con meno stress la già così pesante situazione.