
DOVE VA IL MONDO… “Uomo del mio tempo”
Marzo 21, 2025Il Bel Paese, già decantato come il giardino dell’Europa, non sembra onorare molto questa sua tradizione. La cementificazione e lo stato di abbandono in cui si trovano in gran parte le aree agricole non favoriscono certamente il verde. Ma ad aggravare il degrado, purtroppo, si aggiunge l’inquinamento delle acque, del suolo, degli alimenti, dell’aria.
Recenti osservazioni riscontrano particelle di plastica e di altre sostanze tossiche, prodotte dalla rapida diffusione della meccanizzazione, nelle nubi e nell’atmosfera. Nello stesso tempo il consumismo, richiesto dalle attuali leggi del mercato, determina un enorme accumulo di rifiuti, tale da non sapere più in quale area del terzo mondo scaricarli.
Così l’avidità insaziabile induce gli speculatori a prendere di assalto le poche foreste che ci rimangono come polmoni verdi del nostro pianeta destinate a contemperare le gravi crisi climatiche. E tuttavia la minaccia più grave per la stessa sopravvivenza è rappresentata dalle guerre: mitra, missili, bombardamenti e migliaia di testate nucleari pronte “per la difesa”…
Ma dove stiamo. Con quale coraggio si può pensare che nel terzo millennio, in un simile contesto, nazioni che pure vantano una certa cultura, siano pronte ad esporre alla morte migliaia di giovani militari per uccidere centinaia di migliaia di bambini, donne, vecchi e altre persone innocenti.
Tutto per accaparrarsi il dominio su questo o quel territorio.
“Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora”. (S.Quasimodo)