Emergenza covid, Morsa e de Ciuceis (Fp Cgil): “Le nostre richieste non rimangano inevase…”
Febbraio 3, 2022Riceviamo e pubblichiamo la nota congiunta della Segretaria Generale della Fp Cgil, Licia Morsa, e del Segretario Provinciale, Pietro de Ciuceis.
“Crediamo sia opportuno un chiarimento riguardo ai contagi nelle corsie dei nostri ospedali. Siamo in pandemia ed è naturale che il virus sia presente, nonostante tutte le cautele possibili, anche all’interno dei nosocomi. L’esaltazione di questo dato di fatto non deve però creare ulteriori criticità all’assistenza sociosanitaria. I casi di contagio presenti tra il personale e i degenti degli ospedali dimostrano che c’è, in un modo o nell’altro, uno screening. Che il virus, quando intercettato, non è lasciato libero di correre”.
“Purtroppo, a causa della situazione, non è quasi mai possibile identificare il caso 0 ma, soprattutto, riteniamo troppo semplice identificare il personale sanitario “come unica fonte di contagio per i ricoverati. Tale personale, per infettare i degenti, dovrebbe violare il protocollo di sicurezza anticovid e per tal cosa è la Direzione tenuta ad occuparsene”.
“Basta con l’etichetta di untori, che è l’unica, a differenza delle altre, che produce effetti immediati (ma solo negativi…) sia per i lavoratori che per le loro famiglie, rischiando di produrre ulteriore isolamento sociale e denunce morali o legali”.
“Ricordiamo che i sanitari della nostra provincia sono ancora impegnati in alcuni luoghi di lavoro (anche in condizioni estreme) nella gestione di una pandemia e, per questo, hanno bisogno di tutt’altro messaggio. In particolare, da chi ci governa…”.
“Abbiamo inoltrato diverse note, sia all’ASL che al Moscati, come anche alle strutture sanitarie private che erogano servizi pubblici, in merito alla necessità di aumentare il coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti nei protocolli di sicurezza e abbiamo cominciato ad avere i primi, incoraggianti, riscontri. La strada da fare, tuttavia, è ancora tanta. Va detto che gli ospedali, ed in particolare le loro degenze, sono luoghi a cui non si deve rinunciare per paura del virus”.
“Sindacati, lavoratori e cittadini, se ascoltati, contribuiscono a ridurre un rischio che purtroppo non sarà mai annullato, ma in minima parte ridotto. Attendiamo, nei prossimi giorni, ulteriori riscontri da parte delle nostre aziende sanitarie. Se le nostre richieste verranno inevase ci attiveremo per far fare la loro parte ai datori di lavoro, responsabili penali della sicurezza sui luoghi di lavoro”.