Eredi per grazia di Dio

Eredi per grazia di Dio

Gennaio 1, 2023 Off Di Redazione

Il nuovo anno si fa spazio, guadagnando la scena, in questo tempo ostile. L’epilogo del vecchio, ormai archiviato, ha riservato diverse sorprese vissute come colpi di coda lancinanti, come a voler suggellare un cammino lungo e difficile. I venti di guerra, in maniera vertiginosa, si sono fatti spazio guadagnando la scena per lungo tempo occupata dalle critiche situazioni della pandemia da Covid-19. Le vicende del conflitto hanno causato numerose problematiche sociali ed economiche, con un effetto domino travolgente. Il pericolo di una guerra atomica, le restrizioni energetiche e un’inflazione galoppante sono stati i campanelli d’allarme dell’anno appena trascorso. Le ultime notizia che arrivano dalla Cina, tuttavia, evidenziano una recrudescenza del coronavirus, generando un nuovo stato di allerta e una situazione da attenzionare con cura per evitare un nuovo proliferare dei contagi.

«Se questo è stato l’anno della guerra – ha sostenuto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel discorso di fine anno –, dobbiamo concentrare gli sforzi affinché il 2023 sia l’anno della fine delle ostilità, del silenzio delle armi, del fermarsi di questa disumana scia di sangue, di morti, di sofferenze. […] La pace è parte fondativa dell’identità europea».

Il Natale appena trascorso si è calato in questo tempo difficile e incerto: il Figlio di Dio è venuto ad abitare le umane fragilità per un desiderio di salvezza e un bisogno impellente dell’umanità stessa piagata dal peccato. Una nuova visione e una prospettiva di salvezza si sono aperte nella storia dell’umanità.

«Dio mandò lo Spirito del suo Figlio […] quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se sei figlio, sei anche erede per grazia di Dio» (Gal 4, 6-7).

Nel giorno in cui si celebra Maria Santissima Madre di Dio, san Paolo ci rivela questa divina verità confermandoci figli di Maria e quindi fratelli, come rivendicato da papa Francesco nell’Enciclica Fratelli tutti. Il pontefice ha richiamato con risolutezza questioni autentiche di fratellanza: «la vita sussiste dove c’è un legame, comunione, fratellanza; ed è una vita più forte della morte quando è costruita su relazioni vere e legami di fedeltà» (FT 87). È necessario uscire e donarsi all’altro con sentimenti pregni di amore e carità, come il buon Samaritano lungo la strada da Gerico a Gerusalemme. I sentimenti autoreferenziali generano egoismo, chiusura. Le prospettive di pace di cui l’umanità ha estremo bisogno dovrebbero alimentarsi da queste verità e con questi presupposti. Solo così i sentimenti di fratellanza possono diventare fonte e principio di salvezza come già è stato possibile sperimentare durante la grigia stagione della pandemia. Non bisogna far prevalere l’orgoglio, anteponendo interessi egoistici, interessi personali e materiali. Dio gradisce le piccole cose, ma fatte con autenticità, preferisce la bontà del cammino e non il traguardo conquistato con compromessi, tecnicismi ed escamotage. Papa Francesco, al riguardo, nel Messaggio per la Giornata Mondiale per la pace, che si celebra quest’oggi, ci chiede di «lasciarci cambiare il cuore dall’emergenza che abbiamo vissuto, di permettere cioè che, attraverso questo momento storico, Dio trasformi i nostri criteri abituali di interpretazione del mondo e della realtà», così da poter cambiare la nostra visione sul mondo sotto lo sguardo amorevole di Gesù.

Mario Baldassarre