Gesualdo e Fontanarosa scoperte e rivelate dal FAI

Gesualdo e Fontanarosa scoperte e rivelate dal FAI

Marzo 28, 2023 Off Di Dario Alvino

Nello scorso weekend grazie al Fai (Fondo Ambiente Italia) c’è stata l’occasione di scoprire le bellezze ed i tesori di numerosi siti italiani; in Irpinia è stata una ghiotta occasione per due comuni, Gesualdo e Fontanarosa, siti nella media dorsale irpina. A Gesualdo, già insignito tra i “borghi più belli d’Italia”, si è potuto visitare il Castello del Principe: infatti ivi ha soggiornato il musicista e compositore Carlo Gesualdo, vissuto a cavallo tra il 1500 e il 1600 e protagonista di una vita burrascosa. Di origine normanna, fu membro della nobiltà del Regno di Napoli del tardo Rinascimento; talentuoso compositore, la cui vita fu rovinata dall’omicidio della moglie Maria d’Avalos, sorpresa in flagranza di adulterio, tanto da essere definito il “compositore assassino”.

La residenza del principe Gesualdo si presenta come un sontuoso castello tuttora il ristrutturazione, che richiama lo stile architettonico dell’Ottocento, mentre gli interni presentano elementi di arte gotica e rinascimentale.

Con la guida degli apprendisti Ciceroni (gli alunni delle scuole superiori del Liceo Virgilio Marone di Avellino) si è potuto visitare anche il palazzo Pisapia e la chiesa di San Nicola; quest’ultima, iniziata in epoca medievale e ricostruita nel 1760, si distingue per un grandioso portale in pietra ed un’importante che dà lustro ad un’importante facciata.

La visita del borgo caratterizzato da amene viuzze, ha completato il piacevole tour condotto dalle giovanissime guide del Fai.

Il giro guidato di Fontanarosa non è stato da meno: tale borgo ha, come del resto Gesualdo, molti luoghi di culto, tra cui spicca la preziosissima chiesa di San Nicola, intitolata al patrono del paese e la chiesa di Maria Santissima della Misericordia. Ma Fontanarosa, paese caratterizzato dalle tre P (pietra, presepe e paglia) possiede la tradizione del Carro, costruzione in legno rivestita di paglia, che viene tirata da quattro buoi per le vie del paese secondo un rito antico di ringraziamento e auspicio di buon raccolto nei campi. Sempre al seguito degli apprendisti ciceroni (questa volta gli studenti del Liceo De Caprariis di Atripalda) si è potuto visitare il Museo del carro dove alloggia anche una mastodontica e preziosa riproduzione del presepe. Il museo è situato in un autentico opificio ove il carro viene pazientemente allestito con lavoro continuo ed assemblato prima della festa.

Ricordiamo che il carro ha un’altezza di 28 metri e un peso di diverse tonnellate per un valore di 250mila euro, non proprio un giocattolo! Il carro sfila per le vie del paese il 14 agosto di ogni anno ed è una cerimonia che vale la pena di vivere.