IL CLIMA: UN NEMICO SILENZIOSO

IL CLIMA: UN NEMICO SILENZIOSO

Gennaio 2, 2022 Off Di Antonio Mondo

Siamo ormai all’ultima spiaggia, prima del “de profundis”, per il nostro Pianeta, che diventa sempre più caldo e meno vivibile, soprattutto per le popolazioni più indigenti.

Il grido di allarme lanciato da Greta Thunberg, la ragazze svedese, appena diciottenne, attivista dello sviluppo sostenibile contro il cambiamento climatico, è caduto nel vuoto. La ragazzina è ormai da anni sostenitrice accanita, con tutta una schiera di ragazzi e studenti di tutto il mondo, di dover fare presto per evitare ineluttabilmente il riscaldamento del clima sulla Terra.

Riunioni, manifestazioni si alternano sul bla bla dei politici e dei governanti in genere, ma nessuno ha preparato strategie idonee.

E’ risaputo che il nostro problema è la quantità, sempre maggiore, delle emissioni di anidride carbonica derivata dalle combustioni, motori,respirazione di uomini e animali, fumi,smog di varia natura. Vediamo come eliminarla o perlomeno drasticamente ridurla?

Oggi c’è una nuova tecnica creata dalla geoingegneria per eliminare parte del gas, prodotto sulla Terra, cercando di seppellirla sottoterra o nei mari.

Le tecniche sono molto audaci e invasive per le quali gli scienziati stanno studiando di alterare la biologia marina per fare in modo che gli oceani catturino una maggiore quantità di CO2 ( oggi ne assorbono solo un quarto di quello prodotto dalla Terra ). Altra strategia è individuata nella riduzione delle radiazioni solari spruzzando nell’atmosfera particelle di solfati. Queste formerebbero uno scudo riflettente simile alle nubi generate dalle eruzioni vulcaniche che si spargono per migliaia di km e fanno calare per qualche tempo la temperatura.

Un’altra tecnica sperimentata dagli USA sarebbe dettata dalla fertilizzazione dei mari col ferro, per sviluppare il plancton delle coltivazioni di certi tipi di alghe che hanno la capacità di assorbire CO2.

Queste tecniche sono però potenzialmente dannose per la biologia marina per la quale occorre una cornice di limiti legali.

Infine ci sarebbe anche un’altra tecnologia, ancora non sperimentata : sparare nelle nuvole molecole che favoriscono le precipitazioni. Gli Emirati Arabi, il cui clima è già rovente per tutto l’anno, vorrebbero imboccare questa strada contro la siccità, ma i paesi vicini temono un’alternanza del ciclo vitale delle piogge.

Qualche stato degli USA ha già adottato, in subordine e limitatamente, queste tecniche con risultati poco edificanti.

Aspettiamo nell’immediato futuro che qualcosa di nuovo venga sperimentato per prolungare la vita normale del nostro Pianeta ed evitare stragi e morti con i disastri pluviali e franosi.