Il sapore dei saperi d’antica fatica contadina

Il sapore dei saperi d’antica fatica contadina

Maggio 25, 2021 Off Di Redazione

La verde Irpinia unisce alla maestosità del paesaggio un retaggio di tradizioni che affondano le radici in tempi lontani riflettendo un patrimonio di valori materiali ed immateriali da custodire e trasferire alle giovani generazioni come fonte di saggezza e sapienza. Ci sono usanze trasudanti l’alta espressione della fatica contadina: fonte di benessere e giovialità, liturgia poetica che resiste all’usura del tempo allontanandosi dalle tristi sponde dell’oblio. La transumanza è una pratica millenaria riguardante il trasferimento del bestiame lungo percorsi migratori alla ricerca di una stanzialità stagionale e tappeti erbosi con cui alimentarsi.

È un cammino dell’anima in cui riscoprire l’essenziale che si concretizza nella lentezza, nel silenzio, nell’osservare con riverenza i riflessi tangibili della natura. Tradizionalmente il fenomeno migratorio avveniva lungo tratte pastorali ben definite, i “tratturi”: sentieri erbosi riservati allo spostamento del bestiame. L’Unesco recentemente ha riconosciuto la transumanza dell’Alta Irpinia quale Patrimonio Culturale. “Settembre, andiamo. È tempo di migrare” ripeteva D’Annunzio ai pastori abruzzesi trasfigurando nell’arte poetica il rito della transumanza lungo i tratturi.

L’Irpinia conserva ancora intatta questa importante tradizione. In questi giorni gli allevatori che praticano la transumanza stanno provvedendo al trasferimento del bestiame dai territori del beneventano verso i pascoli erbosi montani dove le produzioni foraggere permetteranno di superare i mesi della bella stagione per poi ritornare, nei mesi invernali, nelle zone più temperate di pianura. La famiglia Picardi di Chiusano di San Domenico da generazioni si dedica alla pratica dell’allevamento bovino di vacche di razza podolica adatte allo stato brado con una spiccata attitudine lattifera in cui l’equilibrio del tenore proteico e lipidico permette di realizzare pregiati formaggi a pasta filata (Caciocavallo Podolico). Lungo il percorso i vaccari seguono la mandria con fierezza, come una processione dai suggestivi sentimenti. I vistosi campanacci, al collo delle vacche, risaltano giochi di luce ai riflessi del sole, diffondendo nell’ambiente circostante un inebriante scampanio: sinfonia piacevole che accarezza l’anima.

Le produzioni vengono trasformate in azienda con la realizzazione di formaggi pregiati, caciocavalli, latticini. Un modo per associare i sapori migliori della sapienza contadina. Viene così messa in risalto la multifattorialità dell’allevamento bovino volto alla produttività e alla salvaguardia del suo territorio. In questo tempo di pandemia, pur tra tante difficoltà e dalle incombenze che la burocrazia quotidiana richiede, tale pratica rappresenta una valida testimonianza di resilienza intesa come forte capacità di affrontare e superare le difficoltà più aspre.

Mario Baldassarre