La fede è il sentiero che guida alla stella
Gennaio 6, 2023Epifania: festa della rivelazione di Dio fattosi uomo e venuto ad abitare nella quotidianità segnata dalla fragilità e dal peccato. Le vicende della storia sono caratterizzate, a più livelli, da eventi dolorosi che proseguono lungo un percorso lastricato di problematiche ripugnanti dovute alla mano dell’uomo. Una condizione, spesso paradossale, che fa dell’uomo la vittima e il carnefice di se stesso. L’industria bellica si fonda sui principi di costruzione e distruzione, come a voler confermare l’antico detto: “chi fraveca e sfraveca nun perde mai tiempo”.
Il sentimento di onnipotenza, rincorso con ostinazione, mira a voler diventare padroni e custodi del tempo: niente di più immorale!
Il Natale è un tempo fecondo di gioia, tuttavia, il rumore aspro della sofferenza si percepisce con più intensità. Il tepore e quei sentimenti di bontà, che annunciano la nascita del Salvatore dell’umanità, rendono l’animo più sensibile e propenso al bene e, pertanto, più vulnerabile. Il consumismo natalizio, orientato allo scambio vicendevole di regali, conferma, seppur in maniera velata, il riflesso del dono fatto con gioia; lo spreco e l’effimero, tuttavia, restituiscono il freddo culto dell’apparenza.
L’Epifania giunge a rivelare la sacralità del dono che Dio, in Gesù Cristo, ha fatto all’umanità sofferente. Gesù si cala nel nostro vissuto per servire e, alla stessa maniera, chiede di essere accudito, accolto, amato: una regalità che è servizio. Il cammino è sacrificio per un desiderio che dà gioia. Come i Re Magi, ognuno deve percorrere, con solerzia e gaudio, quel cammino interiore che porta a Cristo: luce di salvezza. Il buon cammino è fatto di fiducia e speranza: virtù che si alimentano reciprocamente per dare quella vitalità che non si prostra alla stanchezza. Queste condizioni hanno guidato il lungo cammino dei Magi e guidano i passi, spesso, accidentati della nostra quotidianità. Tanti, forse troppi, sono gli ostacoli che s’incontrano, molte volte si cade e ci si rialza grazie alla misericordia di Dio e si procede avendo Cristo come guida. Solo così la sofferenza, componente centrale della natura umana, con l’affidamento a Dio, diventa un atto d’amore dal valore salvifico.
Le vicende umane, invece, disorientano, cercano l’artifizio e l’inganno per eliminare ogni ostacolo e, di riflesso, fanno ingigantire le situazioni dolorose, tanto da renderle insopportabili, proprio perché manca la Grazia di Dio. Anche i Magi ricorsero al potere terreno e materiale di Erode, che aveva interesse per il suo regno e il suo potere. «È una sintesi – scrive il servo di Dio don Dolindo Ruotolo – di quello che è per la Chiesa il potere laico del mondo, anche quando le si mostra ossequiante e ha qualche manifestazione di fede esterna: finge per la politica, cerca il proprio tornaconto, facilita apparentemente la missione della Chiesa, ma ha sempre pronto l’agguato e la sopraffazione per troncarle la vita. […] Le opere di Dio non si fanno mai all’ombra della politica, perché la politica è lo spirito del mondo e sta agli antipodi del Vangelo». La salvezza non passa per le scaltre logiche mondane: solo la fede è il vero sentiero che guida alla stella.
Mario Baldassarre