La fede matura lungo un virtuoso cammino di vita
Maggio 7, 2023Le evidenze della vita mettono, ripetutamente, in risalto situazioni scabrose, che rendono il cammino complicato. Nella società tecnologizzata, dell’era punto zero, appare sempre con maggior rilievo uno scientismo perdurante, in cui l’unico sapere valido è quello delle scienze sperimentali, svalutando ogni altra forma che non accetta questi metodi o che si basa su evidenze trascendenti, sorrette da principi spirituali e immateriali.
La crescente secolarizzazione della cultura moderna pone l’attenzione sulle evidenze avvalorate dal metodo scientifico – sperimentale, secondo una persistente materializzazione del pensiero e della visione corrente. Gli eventi climatici avversi degli ultimi tempi, che hanno causato l’alluvione in Emilia-Romagna, pongono all’attenzione una politica territoriale dissennata, in cui manca una sensibilità ecologica e l’attenzione per la “cura della casa comune”, richiamata a gran voce nell’Enciclica Laudato si’ di papa Francesco. La visione tecnicistica e tecnologizzata pone in primo piano una natura fortemente antropizzata, con tutti i limiti della condizione umana.
La prepotenza e la tracotanza di sentirsi padroni dell’universo si scontrano contro situazioni complicate difficilmente da tenere sotto controllo. Già il Covid-19 aveva messo in risalto la fragilità umana, facendo abbassare i termometri della supponente materialità, tanto da spingerci nel ventre delle nostre miserie, evidenziando i limiti, l’orgoglio e la presunzione di essere custodi di ogni verità. Quando, inevitabilmente, arrivano situazioni al limite, sopraggiunge il vittimismo: perché, o Signore? Cosa ho fatto per meritare questa cosa? Si tratta di interrogativi ricorrenti, che appaino ad ogni angolo di difficoltà, tutte le volte in cui gli scossoni della vita impongono, con forza, di abbassare la supponenza e il l’orgoglio autoreferenziale. In tutto ciò, ad ogni modo, è possibile intravedere uno stato di grazia che, favorendo una forma di ravvedimento o rallentamento, evita complicazioni irrimediabili.
Le conseguenze critiche, spesso, possono diventare opportunità di crescita morale e spirituale; è necessario che l’animo sia predisposto ad accogliere situazioni nuove, senza inasprire o chiudere il cuore a salvifiche prospettive. La visione di salvezza cristiana, passata attraverso il sacrificio della Croce, invita l’animo umano ad accogliere Dio nella propria vita, fidandosi e affidandosi alla divina volontà “poiché retta è la Parola del Signore e fedele ogni sua opera” (Sal 32,4).
«Abbiate fede in Dio e abbiate fede in me […] Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove vado io, conoscete la via» (Gv 14, 1-3). Le parole di Gesù sono risolute, offrono sicurezza, allontano l’inquietudine. Le visioni contrastanti e materiali della vita chiedono certezze, alimentando il dubbio. La fragilità umana è depositaria di incertezze e paure che non impoveriscono l’amore di Dio e non si configurano come limiti alla vita e alle virtù cristiane. «Tuttavia, credere che il dubbio sia un ostacolo insormontabile per seguire la nostra realizzazione è un errore: il dubbio è invece slancio e strumento per fortificare la nostra fede» (Messa meditazione, Don Domenico Ruggiano, Lectio divina, domenica 7 maggio 2023). La fede si fonda sulla necessità di mettersi in cammino, per reimpostare la rotta della vita interiore e scoprire il volto del Padre nel fratello povero e sofferente.
L’incontro si realizza solo adoperandosi, con solerzia, e uscendo da una visione stringente di immobilismo, verso nuove e rinnovate forme di evangelizzazione. Sono queste le condizioni da perseguire per vivere in pienezza le virtù e le gioie della vita cristiana, in un percorso in cui la fede diventa un valore aggiunto di considerevole gioia contagiosa.
Mario Baldassarre