La lettera di un tifoso napoletano: “Ho sempre visto la mia città, Napoli, come la patria dell’ironia!”
Aprile 3, 2023Tramite la redazione, Roberto Sdino tifoso napoletano accanito, ha voluto scrivere una lettera, queste le parole del tifoso del Napoli:
Lettera aperta alla mia città
Napoli 03.4.2023
Ho sempre visto la mia città, Napoli, come la patria dell’ironia, della multiculturalità e soprattutto non ho mai voluto lasciare adito a certi stereotipi che ci accostassero solo a Gomorra o magari a certe frange tipo marefuori. (Nulla a togliere ai giovani e bravissimi attori e registi di quelle serie tv).
Anzi ho sempre accostato la mia città a quella cantata da Pino Daniele, la città dai mille culore, ma anche na carta sporca e nisciune se ne mporta! Ma da qualche giorno, dai fatti di Francesco Pio, a quelli del tentato furto del motorino con consecutiva gambizzazione del proprietario, mi sono ricreduto! Si, purtroppo la città è cambiata, gli anni della cattività della pandemia hanno peggiorato il mondo, e soprattutto il posto, considerato da me il più bello del Mondo! Ieri sera la ciliegina sulla torta: Ultras che obbligano con la violenza altri tifosi a girarsi per contestare le linee direttive del presidente della nostra squadra di calcio.
Si, il calcio, da noi visto come una questione identitaria, quello sport che ci ha permesso, grazie al Dio del Calcio, di effettuare un passaggio epocale: la consapevolezza di essere Metropoli, città del mondo ma da ieri tutto questo è caduto a suon di cinghiate e fumogeni, grazie all’ignavia di sedicenti uomini che si dicono ultras, ignorando intere famiglie presenti allo Stadio.
Ieri sera la mia mente ritornava a quelle domeniche allo stadio con mio padre e i miei zii, e alla famiglia che si creava con degli sconosciuti in curva, e poi ho voluto spegnere il cervello e non pensare più, perché tornando ai fatti di ieri, per la prima volta mi sono vergognato di essere Napoletano!
Oggi il vento ha fatto il suo lavoro, ha divelto striscioni e bandiere, quasi a dirci Napoletano, torna ad essere te stesso, torna ad usare l’ironia e l’intelligenza, azzera tutto e riparti, come hai sempre fatto, torna a “Giulietta è na zoc***” e allora come diceva De Crescenzo il Napoletano sarà l’ultima speranza per questa umanità, perché omme overo, omme e core!
Saluti e forza Napoli
Roberto Sdino