La luce del Santo Natale risplenda nei nostri cuori

La luce del Santo Natale risplenda nei nostri cuori

Dicembre 25, 2024 Off Di Mario Baldassarre
Immagine tratta da https://en.wikipedia.org/

“Feliz Navidad”, giunga a tutti l’augurio ricolmo di felicità, sulle note suggestive del tradizionale motivo cantato da José Feliciano. La lunga notte della vigilia si è consumata in un connubio coinvolgente tra sacro e profano. Nello scorrere delle ore, le melodie natalizie attraversate dal soffuso profumo d’incenso, durante la celebrazione liturgica notturna, sono state accompagnate da un cenone arricchito da ogni ben di Dio: un festeggiamento che si rinnova annualmente, scambiandosi affettuosi auguri, con brindisi di riverenza, lasciando il festeggiato in una povera mangiatoia al tepore del bue e dell’asinello. In nome di un forsennato consumismo si perpetua un continuo barattare, trascurando il senso del dono.

La gioia ha ceduto il passo al piacere di un Natale monetizzato e, pertanto, orfano del sacro riflesso spirituale, che dovrebbe invece contraddistinguere la ritualità cristiana. L’ardore dello spirito, vissuto nell’attesa, gradualmente, è stato soppiantato da emozioni effimere e passeggere. Il cammino consumistico del Natale si compie su una slitta trainata dalle renne; ben diverso è stato il cammino sotto il peso della Croce, con ingiurie e vessazioni lungo la strada del Calvario. Eppure, da quel cammino è maturato un dono incommensurabile di amore e salvezza. Ad ogni modo, il figlio di Dio viene ad abitare il nostro tempo angustiato segnato da molteplici contraddizioni e mali che si perpetuano in maniera irrefrenabile.

Gesù nasce nella nostra storia e nelle nostre vite segnate dalle atroci violenze delle guerre, che continuano in una maniera incontrollata, seppur sottaciute dai media, che focalizzano l’attenzione su questioni frivole. Gesù viene a nascere nelle miserie dei nostri fallimenti. «Dio non si vergogna della bassezza dell’uomo, vi penetra dentro, sceglie una creatura umana come suo strumento e compie meraviglie dove uno meno se lo aspetta. Dio è vicino alla bassezza, ama ciò che è perduto, ciò che non è considerato o insignificante, ciò che è emarginato, debole e affranto. Dove gli uomini dicono: “perduto”, lì dice: “trovato”. Dove gli uomini dicono: “giudicato”, lì egli dice: “salvato”. Dove gli uomini dicono: “No!”, lì egli dice: “Sì!”.

Dove gli uomini distolgono con indifferenza o altezzosità il loro sguardo, lì egli posa il suo sguardo pieno di amore ardente incomparabile. Dove gli uomini dicono: “Spregievole”, lì Dio esclama: “Beato”» (D. Bonhoeffer, Riconoscere Dio al centro della vita. Testi per l’anno liturgico, Brescia, Queriniana, 2015). Nel Natale Dio si fa vicino a noi, facendosi uomo, servo, povero, accogliendo la nostra storia, le nostre miserie, le nefandezze, accarezzandole con amore e misericordia. In questo tempo così buio, Gesù è la luce degli uomini; la luce che splende nelle tenebre (Gv, 1, 4-5).

La luce del Natale – come ricorda don Luca – va vissuta dentro di noi, perché: «il Natale vero – continua il sacerdote – è quella luce che illumina il nostro cuore e attraverso il nostro cuore si illuminano gli altri; se la luce rimane soltanto all’esterno di noi stessi, il Natale sarà soltanto qualcosa di superfluo o qualcosa che, in fin dei conti, non ci appartiene».

Ai lettori della rubrica “Orizzonti dello Spirito” giungano, dalla redazione di Punta L’Obbiettivo, i più fraterni auguri di un Santo Natale di pace e serenità.