La Metro’ leggera dovrà funzionare entro l’estate, pena la restituzione di venti milioni dal Comune di Avellino
Febbraio 6, 2022L’idea nacque venti anni orsono e la città di Avellino aderì ad un progetto adatto soprattutto alle grandi città dotate di corposi centri storici per decongestionare aria e traffico. Di tempo ne è passato, gli autobus acquistati già una quindicina di anni fa e, tenuti in deposito, rischiano di essere già vetusti, i pali sono stati installati lungo il precorso urbano, ma il progetto si è arenato più volte. Non sono mancate le critiche, specie in occasione dell’installazione dei pali che, non tanto per l’estetica, ma per il rischio che, stando troppo vicini alle abitazioni, possano favorire le scalate dei malintenzionati dediti ai furti domestici.
Come per il tunnel cittadino, anch’esso in fase di ultimazione, non vi è ansia di inaugurare quest’opera, se non per la circostanza che il Comune di Avellino ha usufruito di venti milioni di euro di finanziamenti da Regione Campania e Comunità Europea e deve pur rendicontare per non vedersi costretto a restituire le ingenti somme. La Regione Campania ha difatti emesso un ultimatum e concesso un termine (fine luglio) entro cui mettere in moto gli undici bus elettrici che attraverseranno la città. Non se ne sente l’urgenza, dicevamo, perché la città è già servita dagli autobus dell’Air che coprono la città e l’interland con un servizio puntuale e capillare. Piuttosto molti autobus viaggiano semivuoti e perciò il conto economico non può definirsi a pieno regime. Ma se il cittadino preferisce ingolfare il traffico con mezzi propri aggravando la condizione ambientale che risulta insostenibile c’è poco da fare! I nuovi mezzi elettrici saranno gestiti dalla Regione Campania e speriamo adottino un’intesa con l’Air per evitare la duplicazione di un servizio già ora non sfruttato a pieno dal potenziale bacino di utenza.
Nel luglio dello scorso anno il sindaco Festa ha tentato di coinvolgere anche i comuni limitrofi di Mercogliano ed Atripalda nell’utilizzo del nuovo servizio, ma i sindaci dei due comuni viciniori non si dichiaravano disponibili all’idea. Ricordiamo che il servizio filoviario elettrico era già in funzione negli anni sessanta e settanta ad Avellino e dintorni con una resa che mostrava dei limiti dovuti alla scarsa efficacia dei mezzi di allora in termini di tempi di percorrenza e funzionalità. Quelli erano tempi in cui si badava al risparmio di carburante a causa della crisi petrolifera, oggi sono tornati di moda i bus elettrici soprattutto per abbattere l’inquinamento. Ed Avellino, che risulta una delle città più inquinate del Sud, ne ha proprio bisogno per la qualità dell’aria.
L’ultimo inconveniente è che la circolazione della metrò leggera costerà il sacrificio di molti posti auto nelle zone di via Roma, corso Europa e corso Umberto in quanto la corsia di circolazione di tali mezzi dovrà essere riservata per non creare intralcio; già sono sul piede di guerra i commercianti delle rispettive aree. A meno che non si voglia istituire il senso unico in dette arterie: si dovrà decidere a stretto giro.