La Pace (im)possibile e le nuove sfide in agricoltura
Febbraio 26, 2023Presso l’auditorium della parrocchia di San Francesco d’Assisi si è svolto un convegno sul tema in oggetto, organizzato con la collaborazione delle associazioni Amica Sofia, Pax Christi, Unicef e Insieme per Avellino e per l’irpinia.
Nell’incontro, moderato dalla giornalista Marika Borrelli, si è parlato dell’argomento (la guerra in Ucraina) che ci interessa da un anno esatto, anzi che ci pervade e preoccupa sempre più, dal momento che nonostante il tempo trascorso non si vede via d’uscita, da farci temere che il traguardo della pace sia impossibile.
Quale occasione migliore per riscoprire il valore del Murale della Pace, opera pittorica del maestro Ettore De Conciliis, che campeggia nella chiesa madre di Rione Ferrovia? Ne ha parlato con dovizia di particolari Giovanna Nicodemi, esperta in conservazione e valorizzazione dei beni culturali, che ha illustrato il valore di un’opera nata tra il 1964 e 1965 sotto l’egida del compianto don Ferdinando Renzulli e del vescovo Venezia; all’epoca vigeva il papato di Giovanni XXIII. L’idea non fu accolta subito e senza remore, in quanto rappresentava scene di guerra e comprendeva immagini dei santi (San Francesco) e di personaggi dell’arte e dello spettacolo tra cui Sofia Loren Picasso Pasolini. Ma la volontà di infondere il messaggio universale di pace prevalse e l’opera fu portata a termine; così il Murale della Pace, opera da 130 mq, può essere ammirato da tutti essendo ancora e sempre più di scottante attualità.
La prof.ssa Amalia Benevento esponeva le attività che Unicef (Fondazione sorta in ambito Onu) svolge da oltre settanta anni a favore dell’infanzia, specie nelle zone più disagiate come Yemen, Siria, Turchia, nell’eterno conflitto israelo palestinese e in molte zone d’Africa.
Il dottor Luca Nacca (Ass.Insieme per Avellino e per l’Irpinia) e l’ingegner Caterini, preside dell’Istituto Agrario, evidenziavano I problemi collaterali che il conflitto in Ucraina sta creando, con la criticità delle forniture di grano dall’Ucraina, il cosiddetto granaio d’Europa, e che condizionano tutta la filiera cerealicola e si ripercuote sui prezzi di pane pasta e farina, che sono gli elementi gli alimenti essenziali delle nostre tavole. Il preside coglieva l’occasione per incoraggiare i giovani locali a non andare via e ad interessarsi alle produzioni enogastronomiche, anche come sbocco lavorativo, di cui la nostra provincia rappresenta un’area felice.
Venivano espressi in sala ulteriori spunti di riflessione da cui si evinceva la frustrazione per una trattativa di pace difficile da intavolare , nonché la “stanchezza” per un conflitto che continua a seminare distruzione e morte e nessun risultato positivo.