
La Parola di Dio è salvezza nel deserto della tentazione
Marzo 9, 2025
Le giornate che si allungano considerevolmente lasciano prefigurare il lieto arrivo della stagione primaverile. Solo i freddi mattutini, con i parabrezza rugiadosi, sono i segni di un inverno sempre più insolito; ancor di più nell’incertezza di un mese pazzerello per antonomasia.
Gli alberi ancora spogli presentano turgidi abbozzi gemmari pronti a germogliare, restituendo vita ai ritmi fotosintetici delle essenze autotrofe. Sulle alte branche del noce scorgo rametti e fogliame affastellato e lo svolazzare operoso di un merlo intento a intessere il suo nido, come un abbraccio, custode silenzioso di amorevole cura. «Si marzo nun marzea, aprile male ce pensa», mi rincorrono le voci della tradizione contadina, sapientemente rievocatemi dal nonno. La rilettura dei ritmi delle stagioni del tempo e della vita, attraverso la saggezza proverbiale, diventano insegnamenti in cui i saperi riescono ad essere trasferiti attraverso parole e pensieri misurati. Il pragmatismo è una verità che matura negli ambienti contadini; l’esperienza va di pari passo con la saggezza, nel graduale processo di maturazione, così da poter leggere con chiarezza i fenomeni naturali e fare delle previsioni con un alto livello di attendibilità.
La Quaresima ci accompagna in un tempo di conversione, invitandoci credere nel Vangelo, come ricordato nell’atto di imposizione delle ceneri. Questo tempo così speciale di purificazione dello spirito giunge nell’anno di grazia giubilare per poter fare una speciale esperienza della misericordia di Dio con l’indulgenza plenaria per noi o per i nostri defunti. Portare al cuore la Parola di Dio diventa lo strumento per respingere ogni inganno e liberarci da ogni forma di tentazione che attanaglia le nostre vite. Come per Gesù il cammino della vita si svolge in un deserto di pericoli e tentazioni, che si palesano come rimedi per rendere tutto più facile, cercando di ridurre il gap tra bisogno e suo soddisfacimento. Il sentimento del “tutto e subito” fa parte del nostro oggi e spesso ci pone di fronte a dei compromessi, rischiando di compiere con superficialità delle scelte immorali o poco coerenti. Occorre prudenza e un sano discernimento per operare scelte alla luce della visione di Dio, senza intestardirsi nel voler risolvere ogni cosa secondo la propria volontà, ben troppe volte materiale. Non è il successo, il potere o il piacere a custodirci nel deserto della tentazione, anzi, queste prerogative diventano dei limiti o delle zavorre che ostacolano il buon cammino. La Parola di Dio concorre a salvarci dalla tentazione e dal dolore perché ci permettono di attraversarli. In questo cammino matura l’esperienza di una vita rinnovata che non monta in superbia o in un ego sconsiderato.
Il dolore acquista, così, una valenza salvifica che ci fa maturare in umanità, compassione, capacità di ascoltare senza giudicare, riconoscendosi nelle comuni fragilità. Non può risplendere la luce della risurrezione senza passare attraverso il martirio della croce. Intanto gli orrori della guerra si perpetuano e alla violenza si risponde con violenza, passando attraverso un cospicuo rafforzamento militare. La Quaresima è un cammino verso la libertà animato dalla preghiera fiduciosa declinata attraverso le parole del salmista: «Resta con noi, Signore, nell’ora della prova» (Sal 90).