La salvezza dello spirito trinitario dell’amore di Dio

La salvezza dello spirito trinitario dell’amore di Dio

Giugno 4, 2023 Off Di Redazione

«Porre fine a questa insensata guerra al creato». È intenso, risoluto, il messaggio del santo padre Francesco per la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato del prossimo 1° settembre. Un appello a mani giunte, quello del Sommo Pontefice, in questi giorni in cui le evidenze della crisi ambientale sono sotto gli occhi di tutti, tant’è che l’anno sarà segnato da una mancata primavera, defraudata da un’uggiosità autunnale ad oltranza.

La recrudescenza di una piovosità insistente percorre da cima a fondo intere settimane, ormai quasi fino alle sponde dell’estate. Si vive una preoccupazione oltremisura per i notevoli disastri ambientali abbattutisi alle latitudini emiliane-romagnole; lo stato incerto per numerose produzioni agricole e il timore diffuso di trascorre l’estate riparati dall’ombrello, mettono a rischio il clima rilassante della villeggiatura stagionale. Non c’è tempo da perdere – è sempre l’appello del Pontefice – «Alziamo la voce per fermare questa ingiustizia verso i poveri e verso i nostri figli, che subiranno gli impatti peggiori del cambiamento climatico».

Accanto a ciò, i rumori, ancora assordanti, delle ostilità belliche sono sempre accesi e reclamano una pace ambita, ma troppo spesso tradita da politiche dissennate e disattente alle problematiche degli ultimi.

La pace e la prossimità sono lo specchio dei desideri di Dio per l’uomo, contro ogni forma di egoismo, di sopruso e rivalità. Il volto del Padre misericordioso è la chiara espressione di un progetto di salvezza che passa attraverso la vita del Figlio e dello Spirito Santo per maturare nell’univoca espressione trinitaria, che invalida i principi matematici, calandosi nel paradosso di un’unità che è pluralità. La Santissima Trinità è dono da vivere, un’esperienza da cogliere per crogiolarsi dell’amore di Dio, che non è solo principio di salvezza, ma relazione, comunione fraterna, che dà vita alla vita in un virtuoso meccanismo circolare. La bellezza della Trinità non va compresa, ma vissuta per sperimentare «la grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo» (2 Cor. 13, 13).

«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui» (Gv 3, 16-17). Sono risolute le parole rivolte a Nicodèmo, che vuole conoscere meglio Gesù per poter cogliere lo spirito di una missione salvifica. La conoscenza permette di fare esperienza perché ci si immedesima nel vissuto dell’altro con senso di prossimità, di relazione caritatevole e “amore agape”. In questa visione, l’altro diventa me stesso: un pensiero immaterialmente soffuso, paradossale, ma che trova significatività nel vissuto.  «Se ci immergiamo nel suo sguardo, se impariamo dal Padre a guardare oltre, a guardare dalla sua prospettiva, che è quella della Misericordia, certo non ci sentiremo mai condannati, ma amati e perdonati, e ancora amati, sempre!», afferma don Riccardo Taccardi, direttore dell’Ufficio missionario della Diocesi di Andria. Tutto nasce da una predisposizione dell’animo per orientare la visuale sul progetto di salvezza realizzato da Dio.

In questi giorni che hanno segnato la conclusione del mese mariano, il mio pensiero va a padre Giovanni Crisci, parroco della Chiesa Santa Maria delle Grazie di Avellino, chiamato alla Casa del Padre nella notte del 29 maggio scorso. Padre Giovanni, frate cappuccino, ha vissuto virtuosamente lo spirito della fraternità francescana. Lo straordinario animo caritatevole e il servizio svolto con acume e zelo quale cappellano della Casa Circondariale di Bellizzi Irpino sono la più autentica testimonianza degli insegnamenti evangelici di misericordia e salvezza in cui si può cogliere la missione di Gesù. «Cari giovani, fate in modo che nella vostra vita non dobbiate pentirvi di aver amato troppo poco», è messaggio di Padre Giovanni, che è stato abitato dall’amore di Dio e con la vita e le opere ne ha dato una viva testimonianza. Padre Giovanni ha così celebrato l’amore di Dio, in particolare con il suo apostolato ai “fratelli carcerati”, vivendo con intensità il messaggio di sant’Agostino: «La misura dell’amore è amare senza misura».

Un pensiero che si è fatto pelle, diventando testimonianza durevole, che supera i limiti di un’effimera temporalità.

Mario Baldassarre