«Mostraci, Signore, il sentiero della vita» (Sal 15)

«Mostraci, Signore, il sentiero della vita» (Sal 15)

Aprile 30, 2023 Off Di Redazione

Con gradualità la primavera si fa strada nell’anno che incede. Le ultime domeniche di aprile, in genere, riescono a donare un’armonia significativa, che dà soavità a giornate sempre più prosperose e intense.

La vegetazione degli ambienti campagnoli circostanti comincia ad acquistare le tradizionali coloriture, restituendo quel senso di pienezza alle alberature spoglie nel tempo invernale. I peschi e i ciliegi, in forza di un tempo di fioritura precoce, manifestano turgidi abbozzi gemmari, dai quali si svilupperanno germogli e capi fruttiferi. Intanto, le giornate tiepide e soleggiate, dopo un tempo incerto in cui si palesava a più riprese un ritorno dei fastidiosi rigori invernali, ripropongono colori e suoni sapientemente armonizzati: le melodie degli uccelli danno soavità e motivo di rilassatezza.

Si sperimenta il sapore della vita, che prende forma e consistenza dopo il lungo letargo invernale: la quiete e la stasi tolgono certezze, impoverendo verità precostituite, fino a far emergere pensieri insani, che rendono il cuore refrattario al senso di gioia e di bene. Il tempo meteorologico, spesso, si riflette sull’umore; parimenti, lo scorrere delle stagioni, rispecchia specifici momenti della vita e, allo stesso modo, ripropone situazioni emotivamente contrastanti, per bellezza e intensità. Il cammino, in effetti, si presenta come un tracciato elettrocardiografico caratterizzato da una sequenza di deflessioni positive e negative; i picchi evidenziano situazione estreme per intensità.

L’esistenza di ogni essere umano è contraddistinta da una estrema precarietà, che affonda le proprie radici in ogni ambito del sociale, tanto da compromettere condizioni necessarie ed opportune allo sviluppo economico e culturale sostenibile. Per garantire un maggiore benessere, sempre con più frequenza, ci si espone ad una precarietà ancora più grave, destinando alla difesa militare (guerre) le risorse utili per costruire la pace e sollevare il mondo dalla miseria.

Tutta la storia dell’umanità sembra condizionata da questa assurda spirale di violenza dalla quale non è facile uscire. Oggi più che mai si sente il bisogno di affidare il mondo ad un buon pastore e non al ladro che “non viene se non per rubare, uccidere e distruggere” (Gv 10, 1 – 10). 

Le ambizioni sfrenate del lusso e della ricchezza, in nome di un consumismo prevaricante, senza alcuna idea dei diritti umani, genera una fame e sete di giustizia che dispone a sacrificare la stessa vita per il bene di tutti.

La voce del Buon Pastore fa eco nelle nostre coscienze, in questa quarta domenica del tempo di Pasqua. Rimanere fedeli al Vangelo permette di vivere quel sentimento di amore e speranza in comunione con il pastore che mai abbandonerà il suo gregge. È indispensabile non lasciarsi contagiare dalla confusione perdurante del mondo e dalle visioni distorsive, che generano un apparente e temporaneo senso di benessere. Il cammino è un momento caratterizzato dal sacrificio e dalle difficoltà, alle quali si uniscono insidie e inganni lungo i deserti di perdizione, per cause naturalmente ascrivibili alle fragilità e alle miserie umane. Il Signore conosce i limiti e le debolezze: sa e non giudica, perché ama. Ascoltare la voce del Buon Pastore richiede una predisposizione e l’apertura di un cuore indurito dalle troppe vicende complicate della vita.

Il discernimento e la preghiera potranno creare le condizioni per ristabilire la centralità del Vangelo nel segno di un autentico e virtuoso cammino d’amore.

Mario Baldassarre