Nella famiglia l’abbraccio benedicente di Dio

Nella famiglia l’abbraccio benedicente di Dio

Dicembre 31, 2023 Off Di Redazione

Ancora poche ore per approdare nel nuovo anno: un battito di ciglia se si pensa al lungo tempo trascorso che definire difficile è ben poca cosa. Ogni epilogo è fase di bilanci come quantificazioni morali, più o meno significative, sul cammino vissuto. Si apre, tuttavia, un nuovo percorso da dover progettare e contornare di sano ottimismo, con la visione di chi vede sempre il bicchiere mezzo pieno e mai mezzo vuoto; se poi pieno del tutto, ancora meglio. L’attesa è infatti un cammino verso una nascita; suggestiva è stato quello del Santo Natale, altrettanto dovrà essere quella del nuovo anno.

L’anno trascorso è stato macchiato dalla piaga nefasta della guerra che si è inasprita inesorabilmente con il riaccendersi delle ostilità arabo-palestinesi. La stagione calcistica ha vissuto un momento singolare segnato dal calcio spettacolo del Napoli, con la vincita dello scudetto, dopo trentatré anni, e il riaccendersi di un entusiasmo che ha visto lunghi e passionali festeggiamenti in tutta la Campania. Il successo, di ogni tipo, nelle realtà meridionali, storicamente, trova solo spazi di limitata temporalità, per poi assopirsi e maturare in un cammino fatto di abnegazione e sacrifici portati avanti con risorse precarie e limitate. Questa supremazia calcistica, infatti, si è assopita, confermando le previsioni di tuttologi e detrattori, che non aspettavano altro per poter gozzovigliare sui brandelli della preda. È una visione retrograda, che trova nelle nostre realtà meridionali un substrato fecondo che si traduce in un impoverimento socio-culturale.

L’anno che si conclude, ad ogni modo, nonostante i problemi e le difficoltà che si vivono, ci consegna la nascita del Salvatore, che si fa spazio nelle macerie di ogni tempo per portare un inno benedicente sul cammino del nuovo anno che arriva.

Gesù nasce dalle miserie del nostro tempo, venendo ad abitare le nostre fragilità senza remore o pregiudizi, viene per tutti, senza distinzione; il nostro metro, troppo umano, pone dei limiti, segnando delle condizioni irreali. Natale è un dono gratuito aperto a tutti, perché la salvezza è azione corale di un Padre che è amore. Questo dono rafforza la fede e la speranza, che vanno accolte, custodite e testimoniate.

Nella festa della Sacra Famiglia, che coincide con l’ultima domenica di un anno difficile, Maria e Giuseppe vengono a ricordare la fedeltà a Dio, accettando anche le situazioni complicate, in questo momento davvero difficile per motivi socio-economici e culturali, che si riflettono sugli stili educativi e sul temperamento psicologico dei giovani. In un momento di estrema crisi valoriale, la famiglia rappresenta l’anello debole sociale con conseguenze deleterie sul cammino di crescita dei giovani. L’incombente precarietà che caratterizza il nostro tempo alimenta la sfiducia e la mancanza di speranza che prende sempre più corpo. La «La Luce che viene dalla Santa Famiglia ci incoraggia a offrire calore umano in quelle situazioni familiari in cui, per vari motivi, manca la pace, manca l’armonia, manca il perdono» (Papa Francesco).

«Il Signore è fedele al suo patto», ripete l’assemblea nel Salmo responsoriale. È un patto, fonte di misericordia e di salvezza, che trova concretezza nella famiglia secondo un vincolo d’amore benedetto da Dio.

Mario Baldassarre