Nino Costa e il paesaggio – sabato 28 gennaio 2023 alle ore 18.30, presso il Circolo della Stampa di Avellino

Nino Costa e il paesaggio – sabato 28 gennaio 2023 alle ore 18.30, presso il Circolo della Stampa di Avellino

Gennaio 27, 2023 Off Di Redazione

Il Circolo culturale “Francesco Solimena” e il Centro di Ricerca “Basilio Orga” organizzeranno il Seminario di Storia dell’arte: “Nino Costa e il paesaggio”, che si terrà sabato 28 gennaio2023 alle ore 18.30, presso il Circolo della Stampa di Avellino (palazzo della Prefettura), sito in Corso Vittorio Emanuele al civico 6

L’evento culturale sarà realizzato per celebrare il centoventesimo anniversario della scomparsa di Nino Costa (1826-1903), che è stato certamente fra i protagonisti della Pittura europea.

Per partecipare all’evento sarà necessario indossare una mascherina.

La relazione sarà affidata al critico d’arte e studioso Professor Stefano Orga, che tratterà il tema “Il paesaggista Nino Costa“.

Il Seminario di Storia dell’Arte sarà coordinato dal Prof. Pellegrino Caruso.

Saluteranno: Sac. Don Gerardo Capaldo (Pax Christi e presidente del Circolo culturale “F. Solimena”), Dott. Francesco Iannaccone (giornalista ed economista), signor Sabino Morano (scrittore e saggista), Dott. Giuseppe D’Amore (neurologo), Giornalista Gianluca Amatucci (conduttore), Maestro Francesco Roselli (pittore e ceramista).

In occasione del Seminario di Storia dell’Arte saranno presentate ed esposte le opera di Nino Costa:Paesaggio con cascatella del 1862 e Paesaggio fiorentino del 1865.

L’evento culturale sarà promosso dal Circolo culturale “Francesco Solimena e dal Centro di Ricerca “Basilio Orga” con la collaborazione di In Arte Libertas e dell’Associazione Culturale Orga ACO.

Uno speciale ringraziamento va formulato alla famiglia che gentilmente ci ha pestato le opere di Nino Costa (1826-1903) per questo evento culturale.

I prossimi incontri storico-artistico si terranno presso il Circolo della Stampa di Avellino:

Sabato 25 marzo 2023 ore 18.30 dedicato al Settecento italiano dal titolo: “Luigi Vanvitelli disegnatore e pittore“; con la presentazione dell’opera Il Castello di Santa Marinella del 1743. Evento realizzato in occasione dei 250 anni dalla morte di Luigi Vanvitelli.

Per informazioni e contatti: circoloculturalesolimena@gmail.com oppure centrodiricerca.bo@libero.it .

Giovanni, detto Nino, Costa nacque a Roma il 15 ottobre 1826, da Gioacchino e Mariuccia Lera, in una famiglia benestante di Trastevere. 

Ricevette un’educazione classica presso il Collegio di Montefiascone dei Padri Gesuiti.

Frequentò l’Accademia di Francesco Coghetti (1802-1875) e successivamente seguì le lezioni di disegno presso lo studio di Francesco Podesti (1800-1895). 

Ma la sua arte fu ispirata soprattutto dalla natura e dalla pittura dal vero che lo allontanano da questi artisti, legati alle esperienze neoclassiche e romantiche.

Nella Repubblica romana del 1849 fu consigliere municipale. Alla caduta della Repubblica dovette fuggire.

Dopo la restaurazione, tra il 1850 e il 1851, Nino Costa andò a Napoli dove conobbe alcuni membri della Scuola di Posillipo, che era vicina alla sua naturale propensione per la rappresentazione verista del paesaggio.

Soggiornò ad Ariccia dove frequentò alcuni artisti stranieri del gruppo dei Nazareni come: Friedrich Overbeck (1789-1869) e Peter von Cornelius (1783-1867), con cui condivise la passione per l’arte antica.

Tra il 1852 e il 1853 conobbe i pittori inglesi George Heming Mason (1818-1872) e Frederick Leighton (1830-1896) e iniziò con entrambi un fruttuoso sodalizio intellettuale che durò tutta la vita.

I suoi contatti con artisti stranieri di tendenze simboliste si moltiplicarono tra il 1850 e il 1867. Infatti, nella sua attività artistica egli seguì varie correnti e movimenti pittorici, anche solo per brevi periodi.

Intorno al 1860 entrò in rapporti col gruppo del Caffè Michelangiolo di Firenze.

Frequentò i Macchiaioli, stringendo una forte amicizia con Serafino De Tivoli (1825-1892), Cristiano Banti (1824-1904) e Giovanni Fattori (1825-1908).

In questo periodo realizzò alcune vedute frutto delle ricerche condivise con gli amici Macchiaioli.

Nel tardo autunno del 1863 lavorò alacremente a Firenze, stringendo una duratura amicizia con Vincenzo Cabianca (1827-1902), prima di impegnarsi nell’attività politica a Roma.

Durante la sua vita viaggiò molto, soprattutto in Francia e nel Regno Unito. Il viaggio fu per l’artista un’occasione di incontro con altri colleghi e personalità note nel mondo artistico.

Verso la fine del 1875 fondò il Gold Club con Frederick Leighton e altri artisti inglesi e statunitensi residenti nella capitale italiana, incoraggiando i pittori a guardare la natura che veniva ripresa dal vero.

Fondò la Scuola Etrusca, che fu attiva tra il 1883 e il 1886, questa scuola si confrontava con i Macchiaioli e con il critico Diego Martelli (1839-1896). Edoardo Scarfoglio (1860-1917) attaccò la scuola per la tendenza di ironizzare sulla pittura contemporanea italiana e, soprattutto, per preferire l’arte moderna straniera, specialmente inglese, a quella nazionale.

Nel 1887 aderì al gruppo “In Arte Libertas” fondato da Giulio Aristide Sartorio (1860-1932) e Adolfo De Carolis (1874-1928) e da altri artisti che frequentavano il Caffè Greco di Via dei Condotti a Roma. A questo sodalizio, oltre agli artisti che volevano cogliere il vero della natura, aderirono pittori Simbolisti, Nazareni e Preraffaeliti, in una suggestiva mescolanza di generi, di stili e di sensibilità. Il sodalizio organizzò mostre annuali e chiuse nel 1904. 

Morì 31 gennaio del 1903 a Marina di Pisa.