Non disperdiamo il buon seme della Parola divina

Non disperdiamo il buon seme della Parola divina

Luglio 16, 2023 Off Di Redazione

L’estate incalza con insistenza; il clima rovente sta percorrendo queste ultime settimane da cima a fondo. L’impatto con le alte temperature e lo stato afoso delle giornate, particolarmente sentito alle latitudini cittadine, mette a dura prova il corpo, in particolare delle persone anziane.

La tecnologia propone sistemi di climatizzazione per limitare questo stato. Nei centri commerciali e in molteplici ambienti di lavoro i diffusori e i ventilatori di ogni tipo mantengono le temperature a valori accettabili per favorire adeguate condizioni di lavoro. Il materialismo dominante, in uno stato fondato sul profitto individuale, evidenzia la propensione a controllare ogni cosa e a cercare le soluzioni adeguate a situazioni apparentemente avverse. Talvolta, prevale la tendenza a voler tenere ogni situazione sotto controllo; l’ostinazione, spesso, paradossalmente, si trasforma in una perdita di controllo, che lascia emergere tutta la vulnerabilità e la fragilità della natura umana. I ritmi frenetici della quotidianità ci rendono miopi dinanzi a situazioni e condizioni che andrebbero affrontate con tranquillità, senza orgoglio e presunzione.

Il Vangelo offre un quadro molto realistico. “Il seminatore uscì a seminare. E mentre seminava, una parte del seme cadde sulla strada e vennero gli uccelli e la divorarono… Un’altra parte cadde sulla terra buona e diede frutto, dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta” (cfr. Mt 13, 1-23). Chi si potrà salvare?

Non mancano esempi luminosi di grandi educatori che hanno suscitato vivo interesse in tutto il mondo. Lo scorso maggio abbiamo ricordato il centenario della nascita di don Lorenzo Milani i cui metodi di insegnamento e di formazione hanno segnato un cammino pedagogico di estrema efficacia. Nella visione evangelica tratteggiata da Gesù, il buon seme del priore di Barbiana è caduto sul “terreno buono” riuscendo, così, a dare quel frutto che ancora oggi possiamo rilevare in una scuola “inclusiva”, il cui fine non è quello di selezionare, ma proporre un percorso di insegnamento personalizzato volto a garantire uno stesso livello di istruzione, rimuovendo quelle differenze provenienti dal ceto sociale di appartenenza. È sempre più necessario per le istituzioni educative riuscire a condividere maggiori obiettivi, senza lasciarsi condizionare da interessi spesso diversi e contrastanti, coinvolgendo un po’ tutte le maggiori agenzie che operano in tale ambito. Il buon seme della divina Parola non andrà così esposto e sprecato.        

Mario Baldassarre