Ogni quanto fare le analisi del sangue?

Ogni quanto fare le analisi del sangue?

Marzo 4, 2023 Off Di Redazione

Si parla spesso di prevenzione ed oltre a condurre uno stile di vita quanto più sano possibile, suggeriamo di tenere sempre in considerazione le analisi del sangue. Sottoporsi ai test del sangue serve infatti per valutare il proprio stato di salute generale. Questo perché attraverso i valori e i conteggi delle diverse cellule presenti nel sangue è possibile individuare una condizione medica che necessita di essere approfondita.

Generalmente è il medico curante a prescrivere degli esami del sangue quando si manifesta stanchezza, debolezza ed altri problemi, ma è buona norma sottoporsi a questi controlli dalle 2 alle 3 volte l’anno. L’ideale sarebbe quello di considerare queste analisi come una routine fondamentale, necessaria per diagnosticare eventuali patologie sul nascere, quando cioè sono ancora allo stadio embrionale. Il dato che abbiamo fornito ha carattere generale. Ovviamente, la frequenza dipenderà dallo stato di salute di ciascuno di noi, ma anche dall’età e dal sesso. A seconda della fascia di età in cui ci si trova si potrebbe essere più o meno soggetti a specifici rischi. Lo stesso discorso vale se si è donne oppure uomini. Ecco che le indicazioni più precise non possono trovarsi in un articolo, ma devono essere fornite dal medico curante, il quale conosce il nostro quadro clinico. Da qui si evince che è importante andare a fare anche dei semplici controlli dal proprio dottore prima ancora di farsi prescrivere gli esami del sangue.

Sottolineiamo quest’aspetto perché è facile parlare di analisi, ma non sempre è necessario fare un emocromo completo. Si possono cioè selezionare solo determinati valori e conteggi. Tuttavia possiamo dire che i parametri che vengono presi in esame con maggiore frequenza sono i globuli bianchi, i globuli rossi e le piastrine. I globuli rossi perché sono i responsabili del trasporto dell’ossigeno, i globuli bianchi in quanto combattono le infezioni e le piastrine perché favoriscono la coagulazione del sangue. SI tratta di tre attività fondamentali per la nostra salute, per questo i relativi valori andrebbero sempre monitorati. In aggiunta a questi, le altre due componenti del sangue più importanti sono l’emoglobina e l’ematocrito. L’emoglobina è la proteine incaricata del trasporto dell’ossigeno nei globuli rossi, mentre l’ematocrito è dato dalla percentuale di globuli rossi che compongono il plasma nel sangue.

Perché le analisi del sangue sono importanti?
Come abbiamo già detto, le analisi del sangue rappresentano un check-up completo. Basta qualche piccolo prelievo per avere un quadro generale dello stato di salute. In particolar modo, esse servono per tenere costantemente sotto controllo le funzioni del metabolismo, tra cui il colesterolo e la glicemia per esempio, la salute di reni e fegato, la presenza di eventuali anemie, infezioni, malattie cardiovascolari, ed ancora problemi ematologici.

Sempre riprendendo quanto abbiamo accennato nel paragrafo precedente, si considerano sempre i globuli rossi perché quando i valori sono bassi potremmo avere una carenza di ferro, più o meno grave, e soffrire quindi di anemia. Al contrario, se i valori superano il range normale, che per gli adulti va da 4.32 a 5.73 trilioni di cellule per gli uomini e da 3.90 a 5.03 miliardi di cellule per le donne, potrebbero esserci delle malattie cardiache.

Nel caso invece dei globuli bianchi, essi sono superiori al normale se c’è in corso un’infezione oppure un’infiammazione. Il valore medio negli adulti va dai 3,4 ai 10,5 miliardi di cellule. Il range è molto ampio, di conseguenza si considerano dei valori anomali quelli che prevedono una differenza molto significativa. Tuttavia, quando il numero dei globuli bianchi è più basso si parla di leucopenia e si potrebbe soffrire di un disturbo autoimmune in grado di distruggere i globuli bianchi. Può capitare che a causare questa situazione siano alcune terapie farmacologiche, e non necessariamente problemi più gravi al midollo osseo o cancro.

Infine, per quanto riguarda le piastrine, un soggetto adulto dovrebbe averne dai 150 ai 450 miliardi e qui le alterazioni sono molto spesso degli effetti collaterali dell’assunzione di alcuni farmaci. Quando il valore delle piastrine è più basso di quello normale si parla di trombocitopenia, mentre quando è superiore di trombocitosi. Quest’ultima condizione nonna sintomi ma è bene indagare sui motivi che l’hanno causata perché dietro ci potrebbero essere delle emorragie, infezioni, pancreatiti ed altre patologie che è bene curare tempestivamente.