Ospedale di Roccadaspide: l’allerta del Nursind Salerno

Ospedale di Roccadaspide: l’allerta del Nursind Salerno

Marzo 28, 2025 Off Di Redazione

Mentre crescono gli avvertimenti sullo stato della sanità pubblica nelle zone interne della provincia di Salerno, l’ospedale di Roccadaspide continua a perdere elementi cruciali. Reparti fondamentali come Cardiologia, Anestesia e Chirurgia sono sull’orlo del collasso a causa della persistente mancanza di medici, altri – come Lungodegenza – risultano inutilizzati da anni, sebbene inclusi nei piani aziendali, mentre Ortopedia, proprio in questi giorni, ha dovuto sospendere l’attività per l’assenza dell’unico ortopedico in servizio. Una situazione che, secondo il Nursind, non è più accettabile.

«Siamo giunti al limite – denuncia Giovanni Aspromonte, coordinatore provinciale Nursind per l’Asl Salerno -. Roccadaspide dovrebbe rappresentare un punto di riferimento strategico per l’entroterra, invece viene sistematicamente svuotato di risorse e personale. Non solo non si programma nulla per il suo rilancio, ma si continua a osservare in silenzio un lento e costante smantellamento».
Nel dettaglio, lo scenario delineato dal sindacato evidenzia prospettive preoccupanti: appena due medici in Cardiologia, tre in Anestesia per coprire un’intera area, carenze significative anche nel laboratorio analisi, con un solo medico destinato a rimanere in servizio a breve termine. Nel frattempo, l’attività chirurgica rischia una drastica riduzione a causa dell’imminente pensionamento di altri professionisti.

«È una condizione che incide direttamente sulla salute dei cittadini – sottolinea Biagio Tomasco, segretario generale del Nursind Salerno – e che mette in seria difficoltà anche il personale sanitario, costretto a turni estenuanti e a gestire reparti senza gli strumenti minimi. Chiediamo con insistenza un incontro immediato con la direzione dell’Asl per ottenere risposte concrete, non semplici promesse».
Secondo il Nursind, la problematica non è soltanto organizzativa, ma anche politica: la struttura di Roccadaspide figura sulla carta come un elemento chiave della rete sanitaria locale, con posti letto e unità operative ben definite.

Tuttavia, la realtà quotidiana è fatta di chiusure, assenze e silenzi.
«Non possiamo più consentire che a pagare siano i territori più vulnerabili e le comunità più distanti dai grandi centri – aggiunge Aspromonte – La sanità pubblica è un diritto, non un privilegio da proteggere solo dove genera più clamore. Roccadaspide va salvato immediatamente, prima che sia troppo tardi».
Il sindacato di categoria annuncia l’intenzione di avviare, in mancanza di risposte rapide e concrete, tutte le iniziative necessarie a difesa dei lavoratori e della cittadinanza.