Per amore si vince perdendo

Per amore si vince perdendo

Settembre 29, 2024 Off Di Mario Baldassarre
Immagine tratta da https://nuovoeutile.it/

Il bene edifica, allarga orizzonti virtuosi di gioia, si moltiplica lungo il cammino, tanto da diventare un flusso bidirezionale che vive e si alimenta nella reciprocità. Rifugge ogni forma di compromesso e di mediazione maliziosa, senza faziosità, con purezza e originalità. È la carità la forma più alta di bene, attraverso la quale lo Spirito rinnova la facoltà di amare.

Tutto il resto, invece, è artifizio, spesso mascherato da visioni opportunistiche e materiali, falso perbenismo, puerile espressione di immaturità. Il bene è gratuità, sentimento disinteressato in cui il dare e avere non si quantifica, ma qualifica con puntualità le virtù del proprio profilo morale. Basta un bicchiere d’acqua dato al fratello assetato per saggiare la purezza di un cuore. Non servono dimostrazioni articolate o la rincorsa a collezionare espressioni di altruismo e di gratuità, per esprimere con chiarezza il carattere e la personalità. I dettagli della quotidianità rendono grandi insegnamenti nel cammino della vita.

«Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa» (Mc 9, 41).

“Non si vede bene che col cuore”, ripete il piccolo Principe, “l’essenziale è invisibile agli occhi”. È necessario ritornare all’essenziale per abituare il cuore a non essere solamente un muscolo involontario, che con regolarità e puntualità batte i ritmi di una vita apparentemente sana. La purezza del cuore rifugge i canoni di una vita disordinata, perché abitato dall’amore, che non è un sentimento passeggero, ma una scelta consapevole di vita. Abbiamo un’esigenza bulimica di conferme e certezze per vivere una tranquillità apparente e momentanea, pervasa da una cultura del troppo, trascurando la consapevolezza dell’essenziale, che in maniera semplice ed efficace arricchisce una visione di vita virtuosa.

Dinanzi all’arrivismo smodato e sconsiderato, agli eccessivi e fastidiosi spintoni per farci spazio in una società ben troppe volte congestionata, la logica della Croce è preludio di salvezza, oltre i limiti di una effimera temporalità. “Si vince perdendo”, si è primi occupando gli ultimi posti, sono ossimori della materialità umana, eppure si sono tradotti in fonti di salvezza: Gesù ha sconfitto la morte sacrificando la vita sulla croce. Ciò che appare illogico nella farraginosa mentalità umana diventa salvezza nella visione di Dio. E questa visione, nel complicato cammino della storia, si fa dono e si rinnova come fonte di misericordia perpetua.

Appare provato dalla stanchezza il volto di un padre dopo una notte insonne, segnata da pianti e preoccupazioni, o alla ricerca di una farmacia di turno per una necessità impellente del figlio sofferente. Non quantifica la stanchezza lo studioso nell’esaminare l’ipotesi che conferma la tesi, ripetendo attentamente protocolli sperimentali. Il giornalista diligente rincorre con solerzia i tempi stringenti dell’imminente stampa tipografica, per riportare i dettagli di una notizia di fine giornata.

Su tutto emerge il sacrificio, a volte l’evidente fallimento, la forza nel sapersi misurare con queste prove, perché per amore si vince perdendo. Solo «i precetti del Signore fanno gioire il cuore» (Sal 18), ci ricorda il salmista.