Rallegratevi, oggi è nato il Salvatore

Rallegratevi, oggi è nato il Salvatore

Dicembre 25, 2022 Off Di Redazione

Se ci diamo una mano i miracoli si faranno e il giorno di Natale durerà tutto l’anno. Passa attraverso questo aforisma, affrescato con maestria da Gianni Rodari, nei modi della scrittura poetica, l’augurio più bello di questo Natale. Un augurio che, al tempo stesso, è una buona iniezione di fiducia e ricarica di speranza per ripartire dopo momenti complicati. Occorre dar man forte a quel senso di sparuto ottimismo sopraffatto da una visione troppo spesso pessimistica e a tratti fatalistica.

Dopo gli ultimi anni di confino, vissuti con sacrificio in clausura forzata, nel perimetro stringente delle geometrie domestiche, un raggio di luce e di speranza giunge a dare tepore a questo clima natalizio di gioia. L’Avvento ha segnato un intenso senso di attesa, che ci ha lasciato pregustare una soavità di altri tempi. Le vicende di quest’anno ormai al declino sono state segnate da fenomeni ed evidenze che tristemente hanno imbrattato questo primo ventennio del nuovo secolo. Lo scoppio di una guerra insensata ha risvegliato vecchie paure, apparentemente, riposte nel retrobottega della storiografia contemporanea. Il clima di odio del nazionalismo russo, come tizzone ardente sotto la cenere, ha generato sentimenti di ostilità a danno dei più deboli e degli innocenti.

Il clima di festa è tangibile, la gioia contagiosa si assapora lungo le strade cittadine con addobbi luccicanti e le sublimi melodie natalizie che armonizzano le fredde serate invernali. Il consumismo s’impone in questa ritualità cristiana. È bene, tuttavia, poter carpire il buon segno di una ripresa economica delle attività commerciali dopo una fase critica di stagnazione che non tutti sono riusciti a reggere. A questo bisogna aggiungere un rinnovato sentimento caritatevole intriso di umanità per riscoprire quei sentimenti di fratellanza che ci hanno permesso di superare in maniera corale i momenti più critici della crisi pandemica.

«E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi», si legge nel prologo dell’evangelista Giovanni; un evento che cambia il volto della storia dell’umanità, aprendo uno spazio di concreta salvezza: la luce si fa spazio nel buio, così come la redenzione della divina misericordia guarisce la piaga del peccato. Gesù assume la natura umana, in tutte le sue dimensioni; un Salvatore che non mostra la sua regalità ma si rende schiavo per amore. Entrare nel mistero della natività significa saper cogliere quei dettagli di tenerezza e amore che danno significatività alla vita, così da togliere quelle brutture per dare pienezza alla vita. Gesù viene ad abitare la fragilità del nostro tempo chiedendo di aprire il cuore per accogliere questo mistero di salvezza. Bisogna lasciarsi stupire, come dei bambini, dallo straordinario miracolo d’amore di Dio che si fa uomo per noi. La luce di questo Natale deve essere accolta e custodita nelle nostre vite così da ravvivare il cammino di fede. In questo modo si potrà riscoprire quel cammino con cui Dio ha condotto l’umanità fuori dalle tenebre del peccato, nonostante i momenti difficili che stiamo vivendo. Bisogna vivere nella «grazia di Dio che porta alla salvezza», per «vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà» (cfr. Tt 2, 11-13). Buon Natale!

Mario Baldassarre