Servo per amore

Servo per amore

Aprile 6, 2023 Off Di Redazione

Il lungo tempo di Quaresima si conclude con l’avvio del Triduo pasquale per poter cogliere il mistero di morte e resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo. La Pasqua incarna l’essenzialità del significato di “passione” e “passaggio”, entrambi vissuti da Gesù e consegnati in un tempo aperto ad una nuova visione di vita rivolta all’eternità e non al limitato buio del peccato. Ogni gesto, ogni parola della passione acquista l’alta valenza espressiva per superare qualsiasi forma di schiavitù e donarci la libertà di figli amati. Servire per amore è la chiave di lettura dell’Ultima Cena, che sintetizza la visione e la missione del Figlio di Dio. Servire è donare, senza trattenere nulla per sé, senza fini utilitaristici.

Le vicende della storia rendono questa visione apparentemente utopica o espressione di un ingenuo buonismo. Spesso la paura di rischiare e di soffrire diventa fattore limitante che fa perdere la fiducia circoscrivendo la propria azione al perimetro ristretto della propria scarna individualità. L’orgoglio e la presunzione si focalizzano su una visione egocentrica in cui non c’è spazio per la carità o per espressioni altruistiche. Le contese della guerra e di varie forme di rivalità sociale evidenziano con chiarezza questo stato di fatto, aumentando ostilità, forme striscianti di rancore e di malessere.

Gesù ci ha amato per primo, senza nulla a pretendere; la potenza della regalità del Figlio di Dio risiede nell’essersi fatto servo per amore, accogliendo il tradimento e ogni fragilità umana. Nel Coena Domini del Giovedì Santo l’autentico sentimento di umiltà predispone il cuore ad accogliere i frutti della Passione. Ciò che conta è la serenità, il buon senso: presupposti che nascono e maturano in un animo e in un cuore caritatevole.

«Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi» (Gv 13, 14-15). Il messaggio di Gesù è rivolto ad ognuno: ogni cristiano potrà, così, farsi tessera di quel mosaico che dà lustro ed eleganza ad una vita virtuosa che supera i confini stantii della propria individualità per orientarsi all’eternità. Abbiamo sempre più bisogno, in ambito politico, di figure di stile che sappiano orientare le proprie scelte ad un’azione di servizio per risolvere questioni spinose, in particolare, per avviare percorsi di negoziazione volti a ristabilire la pace nel mondo. (Al riguardo si rimanda all’articolo di questa rubrica: Servire è il nome della buona politica, https://www.puntalobbiettivo.it/servire-e-il-nome-della-buona-politica/). Significativo è stato l’operato di fratel Biagio Conte, recentemente scomparso che, sulle orme del poverello d’Assisi, ha saputo rinunciare a una vita agiata per vivere da ultimo per gli ultimi.

Mario Baldassarre